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Bergamo in Comune | Novembre 6, 2024

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DOLLARO, NATO, CINA-RUSSIA, EUROPA ED UCRAINA

DOLLARO, NATO, CINA-RUSSIA, EUROPA ED UCRAINA

Quattordicesima parte – Come è possibile resistere alla trappola del debito neoliberista.

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Il prof. Michael Hudson, emerito di Economia all’Università di Kansas City, non fa parte del mondo di Wall Street, ma è comunque diventato famoso per avere previsto dalla sua università della provincia americana sia il crollo finanziario del 2008, sia le sue successive conseguenze.

Non essendo coinvolto in alcuna finanziaria ha svolto solo studi come osservatore molto vicino agli eventi e si è accorto di come la finanza del dopo-Reagan/Thatcher sia diventata “parassitaria” e di come essa si rapporti con l’economia reale solo per estrarre dal lavoro tramite tasse, interessi e privatizzazioni di servizi quanta più ricchezza sia possibile.

Per ottenere questo scopo la “finanza parassitaria” cerca, riuscendoci, di impossessarsi dei governi sulle due rive dell’Atlantico per indirizzarli a politiche economiche che riducano la capacità produttiva sia degli USA che della UE.

In questo modo il debito della Cosa Pubblica viene fatto aumentare esponenzialmente per sottrarre quanta più ricchezza prodotta dall’economia reale e dal lavoro sia possibile, rendendo così impossibile il ripagarlo ed il risultato è che i governi e il Fondo Monetario Internazionale agiscono regolarmente in favore dei “creditori” a scapito dei “debitori”, vale a dire in ultima analisi dei lavoratori e delle loro famiglie, tramite il costante aumento dei prelievi fiscali e del costo dei servizi di prima necessità.

È semplicemente ridicolo pensare che tra gli scopi di questo genere di finanza vi sia il fornire i capitali necessari ad aumentare la produzione, la capacità produttiva, il lavoro e di conseguenza il benessere delle popolazioni.

La cosiddetta “austerità”, che tanto è andata di moda negli ultimi anni, in realtà ha come scopo principale la sola privatizzazione delle infrastrutture pubbliche, che vengono vendute a prezzi di saldo dagli Stati in cui la crisi debitoria ha colpito più duramente o in cui è stato possibile “acquistarne” la classe politica.

Conseguenza di questo “parassitismo finanziario” sono state e sono la riduzione delle risorse, la “povertà” degli enti pubblici, la riduzione dei salari, il taglio della spesa pubblica e dello Stato sociale, le continue aggressioni del sistema mediatico (di proprietà della “finanza parassitaria” stessa) relative a “lussi che non ci si può più permettere” quali: sanità, istruzione, lavoro, pensioni, etc.

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Ma lasciamo la parola al nostro pubblicando estratti da alcuni dei suoi ultimi articoli come sintetizzati da Mr. Dee Knight, membro di “Democratic Socialists of America International Committee”.

https://deeknight.blog/

https://international.dsausa.org/

Il confronto con la Russia in Ucraina sta ottenendo il risultato esattamente l’opposto a quello di USA/NATO di impedire a Cina, Russia e ai loro alleati di agire indipendentemente dal controllo statunitense sulle proprie politiche commerciali e di investimento.

Nominando la Cina come il principale avversario a lungo termine degli USA, il piano dell’amministrazione Biden era di dividere la Russia dalla Cina e quindi paralizzare la stessa vitalità militare ed economica della Cina stessa.

Ma l’effetto reale delle attività della diplomazia americana è stato quello di rinsaldare l’alleanza di Russia e Cina, a cui si sono uniti Iran, India e altri.

Per la prima volta dalla Conferenza delle nazioni non allineate di Bandung nel lontano 1955, si è costituita una massa critica che sembra essere autosufficiente per avviare il processo di indipendenza da US Dollar.

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Il concetto di neoliberismo è piuttosto semplice: “il governo che governa meno governa meglio”, diceva Ronald Reagan.

Reagan ha tagliato le tasse per i ricchi, ha deregolamentato l’industria di base e le banche, ha sventrato le regole ambientali, dei consumatori e della sicurezza sul lavoro, ha ridotto i programmi di assistenza sociale, ha privatizzato o affidato in appalto le funzioni pubbliche e ha enfatizzato la globalizzazione.

Gli accordi di libero scambio hanno portato alla scomparsa dei posti di lavoro nelle fabbriche USA e Reagan ha lasciato una eredità di fabbriche abbandonate, di milioni di “lavoratori scoraggiati” non più conteggiati nei dati sulla disoccupazione, di debiti familiari alle stelle con la conseguente enorme espansione dei senzatetto.

Il Cile è stato il laboratorio latino-americano del neoliberismo: dopo il colpo di stato del generale Pinochet del 1973, orchestrato da Nixon e Kissinger, che ha rovesciato il governo socialista del presidente Salvador Allende, le sue politiche economiche popolari sono state schiacciate, la maggior parte dei servizi pubblici sono stati privatizzati e i “Chicago Boys”, guidati dall’economista Milton Friedman, sono stati chiamati per attuare una strategia economica in sintonia con le società minerarie e le banche statunitensi.

Contestualmente è stato teorizzato un cosiddetto “pericolo di tirannia” che deriverebbe dal controllo dei governi sui processi economici tramite una pianificazione centrale, la tassazione progressiva è stata disprezzata ed è stata realizzata una “corsa al ribasso” per i salari e la spesa pubblica.

Margaret Thatcher, primo ministro del Regno Unito ai tempi di Reagan, ha più volte affermato “non esiste la società, esiste solo il mercato”.

Il prof. Hudson dimostra nei suoi testi come questa filosofia e le conseguenti politiche che ha ispirato siano state la vera strada verso l’impoverimento in Occidente e ovunque Washington abbia potuto imporre, anche con la forza militare, il regime del debito che strangola la prosperità.

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LA “DEMOCRAZIA” IN STILE USA

Il concetto di democrazia è stato distorto: «La democrazia gestita dalle “finanziarie parassite” è un insieme di rapporti clientelari comandati dalla ricchezza al vertice».

Quindi «quella che viene eufemisticamente definita come “democrazia in stile americano” è in realtà una oligarchia finanziaria che privatizza le infrastrutture di base, la salute e l’istruzione».

«L’alternativa sarebbe quella che il presidente Biden chiama “autocrazia”, ​​una definizione ostile per quei governi che sono abbastanza forti da impedire che questa oligarchia globale in cerca di rendite riesca a prendere il controllo su di essi».

«La Cina è considerata autocratica perchè provvede ai bisogni primari della propria popolazione a costi sostenuti dallo Stato, invece di addebitare al proprio popolo tutto quanto il mercato interno possa sopportare»…

«È noto come gli USA definiscano “democratici” i colpi di stato da loro sponsorizzati e destinati a promuovere politiche neoliberiste».

Nel caso del Venezuela, Hudson commenta la confisca pirata di Trump nel 2018 delle riserve auree venezuelane depositate a Londra e la loro messa a disposizione del burattino Juan Guaidó. «Questo è stato definito come democratico», dice Hudson, «perché il suo cambio di regime avrebbe introdotto il “libero mercato” neoliberista».

Nessuno ha idea di cosa sia successo alle riserve auree libiche che Gheddafi intendeva utilizzare per sostenere un’alternativa africana ad US Dollar.

L’oro e le altre riserve dell’Afghanistan sono state semplicemente intascate da Washington come pagamento per il costo della “liberazione” di quel paese…

Quando Biden e la NATO hanno “congelato” circa 300 miliardi di US Dollar di riserve bancarie estere russe nel marzo 2022, hanno di fatto ufficializzato una nuova era nella diplomazia di US Dollar e queste confische come effetto collaterale hanno accelerato la fine della credibilità dei buoni del tesoro USA che hanno governato la finanza mondiale da quando gli Stati Uniti hanno abbandonato l’oro nel 1971.

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IL PREZZO DELL’AMICIZIA

Una austerità cronica viene ora imposta anche ai membri dell’eurozona, rendendo l’Euro una valuta satellite di US Dollar e la guerra per procura in Ucraina con la successiva imposizione di sanzioni anti-russe costituisce un perfetto esempio della battuta di Henry Kissinger: “Può essere pericoloso essere il nemico degli USA, ma esserne amico è letale”.

Secondo Hudson, nell’attuale conflitto: «la NATO e l’Eurozona si sono espanse verso est per includere gli Stati baltici e la Polonia, il risultato è stato quello di impedire all’Unione Europea di seguire politiche in contrasto con i piani degli USA, in particolare in relazione a Russia, Cina e altri paesi che gli USA considerano come avversari o potenziali rivali…

Gli Stati che dovessero non approvare la combinazione delle politiche militari statunitensi e l’acquisizione da parte degli USA delle loro attività economiche sono obbligati ad affrontare un dilemma: se non ricicleranno nuovamente i loro continui afflussi di dollari nei mercati dei capitali statunitensi, le loro valute si rivaluterebbero, rischiando di mettere le loro esportazioni fuori dai mercati mondiali».

Questa intensa pressione per conformarsi alla “diplomazia di US Dollar” ha ora subito un duro colpo: «il percorso di minor resistenza intrapreso da Russia, Cina e alcune altre nazioni con entrate monetarie in eccedenza è quello di de-dollarizzare».

Si torna all’oro, di cui Cina, Russia e i loro alleati BRICS sono tra i maggiori produttori mondiali.

Hudson afferma che «l’uso dell’oro per regolare i deficit dei pagamenti sarà probabilmente la via più agevole in qualsiasi transizione verso un blocco valutario alternativo».

Tale transizione è considerata una “minaccia esiziale” a Washington e finora tutti gli sforzi per indebolire la Russia o per far regredire la rivoluzione cinese hanno mostrato solo eventi e prospettive disastrose.

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ARRIVA LA DEPRESSIONE ECONOMICA

Hudson avverte che una “lunga depressione” sta arrivando, poiché l’inflazione in Europa e negli USA sta accelerando.

«Per Wall Street e per i suoi sostenitori la soluzione a qualsiasi forma di inflazione è ridurre i salari e la spesa sociale, vale a dire spingere l’economia in recessione per ridurre le assunzioni. L’aumento della disoccupazione obbligherà i lavoratori a competere per lavori che pagano sempre meno man mano che l’economia rallenta»

Aggiunge che «la discussione pubblica sull’inflazione odierna è indirizzata in modo che si eviti di incolpare le compagnie petrolifere e gli altri che usano le sanzioni alla Russia come scusa per applicare prezzi di monopolio»…

«L’intera colpa dell’inflazione è attribuita ai salariati per renderli le vittime dell’imminente austerità, come se i loro salari fossero responsabili dell’aumento dei prezzi del petrolio, dei prezzi dei generi alimentari e di altri prezzi derivanti dalla crisi.

La realtà è che costoro sono troppo carichi di debiti altrui per potere essere degli “spendaccioni”».

Hudson pone una domanda a dir poco orribile: «Quando si arriverà alla carestia globale, questo sarà la conseguenza di un’ampia strategia segreta?»

Ora, molto semplicemente, sembra che gli obiettivi principali della guerra USA in Ucraina siano stati una scusa per imporre sanzioni (che stanno interrompendo il commercio mondiale di cibo e di energia) e per gestire questa crisi ricattando l’Europa, ma anche i paesi del Sud del mondo, con la scelta: “La tua lealtà e dipendenza neoliberista o la tua vita”.

«Sembra anche -dubita Hudson- che, con questo procedimento, si vogliano “diradare” le popolazioni non bianche del mondo»…»

La sopravvivenza di base oggi è in bilico per più della metà della popolazione mondiale.

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UNA OVVIA RETRO-AZIONE RUSSA E CINESE

«Quanto è necessario per la sopravvivenza della popolazione mondiale non USA/NATO è un nuovo sistema commerciale e finanziario mondiale» afferma Hudson.

«Moriranno più persone a causa delle sanzioni occidentali di quante ne muoiano sui campi di battaglia ucraini. Le sanzioni finanziarie e commerciali sono letali quanto gli attacchi militari».

Quindi i paesi del Sud del mondo «devono rifiutare le sanzioni e riorientare il commercio verso Russia, Cina, India, Iran e i loro colleghi membri dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai».

Deve essere dichiarata una moratoria del debito, in realtà un ripudio del debito.

E la Banca Mondiale e il FMI devono essere sostituiti con «vere Banche per lo sviluppo economico e un sostituto del FMI che sia libero dall’economia spazzatura dell’austerità, che non sovvenzioni le oligarchie USA e dei loro clienti e che non effettui incursioni valutarie a danno dei paesi che resistono alle privatizzazioni e alle acquisizioni della finanza USA».

Hudson aggiunge che i paesi del Sud «dovrebbero dare origine anche ad una alleanza militare alternativa alla NATO per evitare di essere trasformati in un altro Afghanistan, un’altra Libia, un altro Iraq o Siria o Ucraina».

In un chiaro commento sui paesi capitalisti occidentali Hudson afferma che «le democrazie non si sono dimostrate molto efficaci nel resistere alla tendenza a trasformarsi in oligarchie finanziarie. Per evitare questo destino è necessario un forte potere centrale indipendente dalle classi possidenti e nel corso della storia questo è stato più volte raggiunto, ad esempio dalle antiche economie “di palazzo” (nel Vicino Oriente dell’età del bronzo – il prof. Hudson è anche specialista di “archeologia economica”) ed oggi nelle economie socialiste.

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Come per eliminare ogni dubbio sul suo messaggio centrale, Hudson afferma che «tenere il sistema monetario e creditizio nelle mani del governo è il grande vantaggio della Cina rispetto alle economie occidentali dominate dalla finanza».

Aggiunge una serie di ​​quattro punti che la Cina ha sviluppato per “evitare la malattia finanziaria americana”:

  • Invece di privatizzare le infrastrutture chiave la Cina ha tenuto sotto controllo pubblico le proprie “leve di comando”, costituendo banche di pubblica utilità.

  • La Cina ha perseguito una “politica di alti salari, di istruzione e di sanità pubbliche e di alta qualità per rendere il lavoro più produttivo”.

  • In quanto economia socialista, la Cina utilizza una regolamentazione del governo sufficientemente forte da impedire l’emergere di un’oligarchia finanziaria indipendente.

  • Cina e Russia stanno creando un sistema di pagamento internazionale alternativo per evitare di utilizzare il US Dollar e il sistema di pagamento bancario SWIFT. La politica di de-dollarizzazione dei loro sistemi monetari, commercio estero e investimenti include il garantire la propria autosufficienza nella produzione alimentare, nella tecnologia e in altri bisogni di base.

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«Diplomatici e politici USA accusano le nazioni che mettono in atto restrizioni contro i monopoli e la relativa economia di rendita di essere autocratiche e autoritarie quando non fanno altro che difendere le proprie economie dalla privatizzazione e dai tentativi di acquisizione finanziaria» osserva Hudson.

Il presidente cinese Xi Jinping ha espresso la sua opinione su questo tema: «Attualmente, la disuguaglianza di reddito è una questione importante in tutto il mondo. I ricchi e i poveri in alcuni paesi sono polarizzati con la sparizione della classe media (sic). Questo ha portato alla disintegrazione sociale, alla polarizzazione politica e al populismo dilagante…

Il nostro paese deve guardarsi risolutamente dalla polarizzazione, guidare la prosperità comune e mantenere l’armonia e la stabilità sociale».

Hudson cita anche il presidente russo Vladimir Putin, che ha affermato che «questa è fondamentalmente una crisi di approcci e principi che determinano l’esistenza stessa degli esseri umani sulla Terra» e che, nonostante le affermazioni degli ultimi decenni che il ruolo dello stato fosse obsoleto, «solo gli stati-nazione forti possono resistere alla spartizione economica e all’impoverimento del pianeta».

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Hudson conclude dicendo che «la risposta degli USA al declino del proprio potere industriale ed economico in patria è stata quella di rafforzare il proprio controllo sull’Europa e su altre economie clienti con la forza militare e sanzioni politiche. Il risultato è una nuova “Cortina di Ferro” che mira a impedire a questi alleati di espandere i loro scambi e investimenti con le economie russa e cinese nel nascente nucleo eurasiatico. Costringere le nazioni a scegliere a quale blocco geopolitico apparterranno sta spingendo con notevole velocità molti fuori dagli investimenti basati su US Dollar».

È probabile che la fine del dominio di US Dollar nel mondo comporterà una disintegrazione generale dell’ultimo grande impero del capitalismo e questo pone la questione di come evitare una svolta verso forme di fascismo nei paesi europei e negli USA.

Tale questione viene introdotta, ma non affrontata dal prof. Hudson.

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https://michael-hudson.com/

https://www.retemmt.it/gli-economisti/michael-hudson/

https://www.sinistrainrete.info/crisi-mondiale/23218-michael-hudson-l-imminente-frattura-globale-causata-dallo-scontro-tra-diversi-ordini-economici.html

https://www.counterpunch.org/2022/08/08/how-to-resist-the-empires-neoliberal-debt-trap/

La foto sotto il titolo rappresenta una parete di arrampicata nota anche come “Salto dei suicidi” della Pietra di Bismantova (RE).

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