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Bergamo in Comune | Aprile 26, 2024

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DOLLARO, NATO, CINA-RUSSIA, EUROPA ED UCRAINA

DOLLARO, NATO, CINA-RUSSIA, EUROPA ED UCRAINA

Sesta parte – Come viene considerata l’Europa dal resto del mondo

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In questo periodo in cui sembra che tutto quello in cui avevamo creduto sia improvvisamente invertito facciamo una piccola indagine sui siti internet internazionali per vedere quali opinioni esistono sul Vecchio Continente e, in particolare su quella strana istituzione che credevamo dovesse promuovere libertà, pace e prosperità per i popoli, che abbiamo scoperto imporre in realtà sottomissione ai militari NATO, censura sulla stampa, armamenti per la guerra fino all’ultimo Ucraino, freddo, recessione, etc. e che va sotto il nome di Unione Europea.

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Ovviamente il primo posto in questa panoramica spetta alla Repubblica Popolare Cinese che dimostra una notevole benevolenza.

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Un editoriale del Quotidiano del Popolo di Pechino del 2 aprile dal significativo titolo “La Cina e l’UE possono fornire più certezze in un mondo turbolento” sostiene che è “molto importante e prezioso che la Cina e l’UE dialoghino nell’attuale situazione internazionale dal momento che sono due potenze che mantengono la pace nel mondo, due mercati che promuovono lo sviluppo comune e due civiltà che guidano il progresso umano (sic) e che, possono portare maggiore speranza e garantire pace e stabilità nel mondo con i loro colloqui e la loro cooperazione”.

Però viene chiaramente rimarcato che “è intenzione degli Stati Uniti di usare l’Ucraina per contenere la Russia e usare la Russia per contenere l’Europa. Va notato che il protrarsi della questione ucraina potrebbe portare a gravi crisi economiche, di rifugiati, energetiche, alimentari e finanziarie globali e che sarà l’Europa a sopportarne il peso maggiore. La Cina non è direttamente coinvolta nella crisi ucraina, ma spera sinceramente che l’Europa possa raggiungere una pace permanente. Nel frattempo, la Cina ritiene che sanzioni estreme porteranno solo a danni reciproci, complicheranno la situazione e intensificheranno i conflitti. Anche l’Europa lo sa”.

Della serie: una signora tirata di orecchie per i comportamenti attuali della dirigenza UE insieme ad una grande apertura per il futuro dal momento che “Cina ed Europa hanno differenze in alcuni campi, ma quanto è più importante è che non esistono né conflitti geopolitici fondamentali tra i due, né conflitti di interessi inconciliabili”.

In breve questo significa che, se si vogliono fare affari e guadagnarci in due, la Cina è vicina e si avvicina.

Però, alcuni “però” vengono rimarcati:

  • “Influenzati dalla strategia di Washington alcuni europei hanno interferito frequentemente negli affari interni della Cina”.

  • “La crisi ucraina ha arrecato gravi danni alla sicurezza dell’Europa e le parti interessate devono rendersi conto che sono gli USA, superpotenza straniera, a manipolare la sicurezza in Europa e a beneficiarne”.

  • “il conflitto Russia-Ucraina ha appena dimostrato che il sistema di sicurezza per l’Europa costruito dagli USA rende tutti insicuri in Europa. In altre parole, la presunta sicurezza dell’Occidente ha reso insicura la Russia e così la Russia ha deciso di reagire”.

  • “Le sanzioni non porranno fine alla crisi, ma porteranno solo enormi danni sia all’UE che alla Russia e questo servirà agli interessi USA per danneggiare gravemente sia la sua concorrente strategica, la Russia, sia il «principale concorrente economico di cui non si dice mai il nome», l’Unione Europea”.

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E si arriva alle conclusioni, avendo ben presente che “Washington non è disposta ad accettare una riconciliazione tra Europa e Russia attraverso colloqui, né una cooperazione vantaggiosa per tutti tra Cina ed Europa. A questo proposito, l’Europa ha urgente bisogno di definire con chiarezza quali sono i suoi interessi, formarsene una coscienza autonoma, aderire a una politica indipendente ed evitare di cadere nel pantano di una nuova guerra fredda.

La crisi ucraina ha sconvolto molte cose, ma non ha modificato gli aspetti fondamentali delle relazioni Cina-UE, anche se l’epoca che Cina ed Europa devono affrontare è diventata molto più complessa ed esse dovrebbero continuare a considerarsi con prospettiva strategica e sempre più dovrebbero sviluppare autonomia nei comportamenti reciproci per promuovere sviluppo continuo.

È il richiamo dei tempi e la responsabilità della storia”.

Se avessero scritto: “e datevi una mossa, succubi che non siete altro!”, avrebbero fatto prima…

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https://www.globaltimes.cn/page/202204/1257432.shtml

https://www.globaltimes.cn/page/202204/1257664.shtml

https://www.globaltimes.cn/page/202204/1257581.shtml

http://www.xinhuanet.com/english/20220330/34e49621d86e4587bf025e2bbf68429c/c.html

https://www.globaltimes.cn/page/202203/1254947.shtml

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E dopo le sagge opinioni espresse dai Cinesi passiamo a quelle espresse in Turchia da sostenitori del presidente Erdogan.

Vi diciamo subito che alle orecchie di residenti nei territori che furono della Serenissima suonano decisamente un po’ meno sagge, però rimangono comunque estremamente interessanti.

Prendiamo l’editoriale del quotidiano Yeni Safak, quotidiano islamista con uno strettissimo rapporto con il governo, dal titolo.” L’umanità deve fermare l’Occidente e l’esercito di schiavi dell’Occidente deve essere disperso”.

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In esso si rimarca come:

  • “Il mondo è molto più grande di quello che vediamo attraverso la lente degli Stati Uniti e dell’Europa e l’umanità è molto più vasta, più potente e illimitata delle percezioni e dei limiti codificati da essi nelle nostre menti”.

  • “Il futuro del mondo è destinato ad essere molto più luminoso in funzione della sua distanza dall’Atlantico”.

  • “L’umanità è stata schiava dell’Occidente per secoli e l’Occidente è una «religione» demoniaca, una «fede» demoniaca”.

  • “Non dobbiamo mai più essere condannati a partecipare alle guerre civili dell’Occidente e le nazioni devono smettere di essere sacrificate per gli interessi e il predominio dell’Occidente”.

  • “L’Oriente, il Sud e le civiltà oppresse devono risorgere. La stragrande maggioranza dell’umanità, gran parte del mondo, deve reagire”.

  • “L’Occidente è in realtà una piccolissima porzione del mondo e ormai (noi islamici – NdR) ci siamo resi conto che sta cercando di dominare civiltà e poteri molto più grandi di lui, sopprimendo ogni paese emergente attraverso aggressioni e bagni di sangue”.

  • “Le nazioni che cambiano la storia stanno tornando ancora una volta sul palcoscenico globale del 21° secolo e civiltà che si credevano ormai distrutte stanno rinascendo”.

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Concetti sicuramente molto interessanti e degni di essere sviluppati.

Peccato però che la conclusione sia che “Stati come la Turchia, che l’Occidente voleva cancellare dalla storia e dalla regione un secolo fa, si stanno trasformando in potenze centrali”.

Tutta la nostra stima al popolo turco, di cui conosciamo le grandi capacità ed il ruolo politico centrale ed abile per la mediazione tra Russia ed Ucraina, e siamo favorevoli ad ogni forma di patriottismo, però riteniamo che il nazionalismo sia uno dei mali della storia per cui, pur ritenendo interessante tutto il resto, non possiamo condividere questa conclusione un tantinino forzata in senso nazionalistico.

[In ogni modo sia chiaro che, quando una decina di anni fa chi scrive ha passato una estate in un cantiere ad Istanbul Est, il direttore dei lavori è andato letteralmente in un brodo di giuggiole quando gli sono stati regalati due “chevron” con gli emblemi delle repubbliche marinare (sempre ricordarsi dei “ciondoli per gli indigeni” – e non si accetta di sentirsi dare del “colonialista”) e che al termine dei lavori i Turchi la hanno proprio menata tanto sul fatto che con gli Italiani si capiscono bene. I saluti tipo “Old enemy, old friend” si sono semplicemente sprecati (E la visita alla tomba di Annibale con le lapidi in marmo in dodici lingue volute da Kemal Atatürk che inneggiano alla distruzione di Roma è stata la gita premio finale…)].

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https://www.yenisafak.com/en/columns/ibrahim-karagul/humanity-must-stop-the-west-we-could-experience-total-annihilation-if-a-new-world-war-breaks-out-the-wests-army-of-slaves-must-be-dispersed-3593348

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Da ultimo (per oggi) vediamo cosa dicono gli Iraniani dell’Europa odierna.

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Parlano molto con coloro che il nostro sistema mediatico considera essere delle sottospecie di “paria” d’Europa, vale a dire Ungheria e Serbia, e nel corso di questi incontri diplomatici e dei loro interventi all’ONU sostengono che:

  • “Il ministro degli Esteri iraniano ribadisce l’opposizione della Repubblica islamica alla guerra e alle sanzioni unilaterali”.

  • l’Unione Europea ha cercato di far procedere le trattative (sul nucleare iraniano a Vienna) e l’Iran attribuisce la responsabilità dell’inconcludenza delle trattative all’indecisione di Washington”.

  • “La guerra in Ucraina manifesta chiaramente razzismo. Alcuni funzionari occidentali chiaramente si rammaricano nei loro media che questa volta la guerra non è in Medio Oriente, ma è in Europa”.

  • “Il corrispondente di CBS News, Charlie D’Agata, ha affermato che la guerra in Ucraina è particolarmente traumatizzante perché il paese è “relativamente civile” ed “europeo” rispetto all’Iraq e all’Afghanistan”.

  • “Il comportamento della Polonia è un esempio di come si manifesta il razzismo degli Europei. La Polonia sta ospitando centinaia di migliaia di rifugiati ucraini, ma ha rifiutato di applicare la decisione della Commissione europea di accettare i rifugiati siriani”.

  • “Inoltre, l’Occidente, compresi gli Europei, ha regolarmente ignorato le sofferenze in Medio Oriente e lo Yemen ne è un esempio concreto. L’Occidente non solo non ha fatto nulla per fermare la guerra nello Yemen, ma ha approfittato della situazione per vendere armi alla coalizione saudita. Hanno pensato alle loro tasche e non alle cerimonie nuziali che si sono trasformate in tragedie per i bombardamenti sauditi”.

  • “La delegazione iraniana all’ONU ribadisce, ancora una volta, la sua posizione in merito alla necessità di una composizione pacifica delle controversie in conformità con il diritto internazionale e sottolinea la necessità del pieno rispetto da parte di tutte le parti delle disposizioni consolidate nella Carta delle Nazioni Unite e nel diritto internazionale”.

  • “Abbiamo sempre sostenuto che i diritti umani non dovrebbero essere minati da considerazioni politiche miopi”.

Queste affermazioni sono semplicemente molto morigerate considerando che provengono da quello che il nostro sistema mediatico definisce per definizione “Stato Canaglia”.

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https://www.tehrantimes.com/news/471471/Iran-urges-coordinated-effort-to-find-diplomatic-solution-to

https://www.tehrantimes.com/news/471283/Ukraine-war-clearly-manifests-racism

https://www.tehrantimes.com/news/471388/Pressure-mounts-on-Russia-as-Europe-begins-cutting-diplomatic

https://www.tehrantimes.com/news/471507/Iran-expresses-concern-over-politicization-of-UNHRC

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Bergamo, 12.IV.2022.

Marco Brusa

 

 

 

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