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Bergamo in Comune | Luglio 27, 2024

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UNA BURLA BERGAMASCA

UNA BURLA BERGAMASCA

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Ovvero: un sorriso ironico, ogni tanto fa bene.

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È noto come la Bergamasca sia la patria di adozione di quel migrante della Commedia dell’Arte che al giorno d’oggi è noto con il nome di Arlecchino.

Costui, in precedenza conosciuto Oltralpe come Hellequin, non era un personaggio simpatico e tantomeno divertente visto che di mestiere faceva l’Uomo Selvatico e, ricoperto di foglie (al giorno d’oggi si direbbe “in mimetica”), un tempo si limitava ad insidiare le belle pastorelle ed in seguito, divenuto più civilizzato, taglieggiava pure i viandanti per poveri che fossero.

Non era insomma un Robin Hood o un Vincenzo Pacchiana…

In ogni modo la Commedia dell’Arte se ne è impadronita e lo ha trasformato nel personaggio che tutti conosciamo la cui attività principale sono le burle: scherzi senza cattive intenzioni o inganni amichevoli, che dir si voglia.

Quando la burla viene accettata da chi la subisce la faccenda si conclude con una risata e rimane salvo al burlato il diritto di restituirla con gli interessi in seguito.

Altrimenti, se il burlato non sta al gioco, la burla si trasforma in beffa, azione diretta a schernire qualcuno in seno a una comunità, indipendentemente dal volere di chi la aveva in origine tirata.

In questo ultimo caso il burlato/beffato si copre di ridicolo agli occhi di tutti e la colpa di questo è solo sua.

La burla può estendersi non solo al burlato, ma anche ai vari astanti quando costoro dimostrano di essersela “bevuta”, cioè di averci almeno all’inizio creduto.

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Nella tradizione popolare italiana le burle sono profondamente radicate e non crediamo proprio che esista qualcuno di noi che non ne abbia mai fatte o subite.

Esempio celeberrimo, almeno tra i reduci del Movimento del ’77 come il sottoscritto, di burla ben riuscita è stata la falsa copia di Trybuna Ludu (Tribuna del Popolo), organo del Partito Operaio Unificato Polacco diffusa clandestinamente al di là della Cortina di Ferro da quel matto (Grande!) di Vincenzo Sparagna, direttore della rivista satirica “Il Male”, durante la prima visita in Polonia di Papa Giovanni Paolo II nel 1979.

Il titolo era: “Sciolto il POUP – Karol Wojtyla sul trono di Polonia”.

Un anno dopo, durante i giochi olimpici di Mosca, la burla ha preso l’aspetto di un numero della Pravda (Verità), il quotidiano del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, che annunciava lo scioglimento dell’URSS…

Come racconta lo stesso Sparagna: ”A ripensarci oggi, c’era un intreccio strano: la Pravda pubblicava abitualmente notizie false, in quanto giornale di regime; in quel caso, la parodia conteneva una notizia falsa che nel giro di un decennio si rivelò vera”.

Ugualmente profetico è stato “Basta con la guerra! Tutti a casa!”, titolo apparso nel novembre 1983 in una falsa copia di Krasnaja Svezda (Stella Rossa), organo ufficiale dell’esercito sovietico in piena occupazione dell’Afghanistan, la cui copertina rappresenta un soldato dell’Armata Rossa che distrugge il suo kalashnikov…

Comunque in questi casi i burlati sono stati al gioco (o perlomeno non hanno reagito in modo scomposto).

All’epoca un perfido giornalista italiano aveva telefonato alla ambasciata polacca a Roma per sentire quali fossero le reazioni alla falsa copia di Trybuna Ludu ed era rimasto molto deluso nel sentirsi più o meno rispondere: “Sì. Bello scherzo… Ci stiamo ridendo sopra anche noi come a Varsavia. Qualche copia di quella rivista la siamo andati a comperare e sta girando in ambasciata”.

https://www.indiscreto.org/frigidaire-storia-vera-delle-notizie-false/

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Veniamo alla burla bergamasca di ieri e facciamone un po’ di cronistoria.

Alle ore 08:54 una e-mail viene inviata con alcune foto allegate a 54 (cinquantaquattro!) indirizzi, tra cui anche quello privato del sottoscritto; questi indirizzi sono quelli di tutti i mezzi di informazione locali e di tutti, ma proprio tutti, i cosiddetti ambientalisti bergamaschi.

Il testo è riprodotto qui sotto in Allegato A.

Da subito sia il testo stesso, sia il fatto che l’indirizzario fosse così completo hanno fatto capire che non poteva essere una iniziativa di un tizio qualsiasi…

Inoltre chiunque abbia una minima conoscenza di come funzionano le imprese sa che queste non agiscono in questo modo per comunicare: le imprese emettono comunicati formali (evento poi effettivamente accaduto) o indicono conferenze stampa.

Era evidente che si trattava di un falso e inoltre l’alberello appena trapiantato a cui era stato fissato il “comunicato” è un abete rosso: nessun agronomo professionista sotto contratto avrebbe mai piantumato quella specie in un prato polifita di pianura. Sembra molto di più essere un albero di Natale “biologico” dimenticato in balcone da qualche anno e diventato sempre più ingombrante, roba di cui sbarazzarsi…

Una chiara bufala, una burla insomma.

Qualcuno ha poi fatto comunque notare che il Comune di Bergamo al parco della Trucca ha piantato le “nostranissime” betulle dell’ Himalaya in memoria dei morti per CoViD19, quindi per i profani poteva essere credibile anche l’abete rosso.

Però, siccome tutto quanto fa spettacolo ed il Parco Ovest 2 è un argomento molto sensibile nella Bergamo odierna, abbiamo deciso di dare lenza e di diffondere comunque la notizia, rimarcando i seri dubbi ad essa associati, per fare comunque continuare a parlare del Parco Ovest 2 in quanto tale.

Abbiamo pertanto provveduto a far girare un paio delle foto ricevute su gruppi WhatsApp accompagnate dalla nota: “Ma non sono già passati carnevale e 1° aprile?”.

Ottenendo risposte come le due qui di seguito:

E per noi la cosa era iniziata e finita lì.

Il testo della bufala/burla è riportato in Allegato B.

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In seguito abbiamo cominciato a ricevere commenti su commenti, alcuni veramente entusiasti, di cui diamo un solo esempio in Allegato C.

Evidentemente la burla, chiunque la abbia organizzata, stava avendo successo.

Divertente, vero?

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Verso sera ci arriva il “link” ad un articolo di un giornale “on line” di Bergamo e siamo rimasti a lungo incerti se farci venire il buonumore o una profonda tristezza.

Va bene che negli ultimi tempi va di moda coprirsi di ridicolo secondo il noto principio: “la prima volta è farsa, la seconda tragedia”.

Va bene che si sia saturati da gente che abroga la lettera “Z” dal proprio logo, che in Comune manco sappiano come è fatto il Tricolore, che personaggi assurdi chiedano la rimozione delle statue di San Nicola perché venerato dai Russi, che pirlini di vario genere si facciano fotografare con elmetto e mimetica, etc.

Però certe volte il ridicolo lo si va proprio a cercare e sempre quando non è assolutamente necessario e lo si potrebbe tranquillamente evitare.

Abbiamo letto un comunicato ufficiale dell’impresa immobiliare, vedasi Allegato D, in cui si scrive di “grave episodio”, “mezzi fraudolenti”, “ennesimo attacco”, “adiremo a vie legali” per concludere con la proposizione finale che indica il fine cui è diretta l’azione espressa in tutto il comunicato: “tentativo di scoraggiare le buone iniziative promosse da (Nome dell’immobiliare) a beneficio della collettività”.

Ma signori…

Non sarebbe stato molto meglio per tutti rispondere con una semplice smentita, magari emessa da un funzionario di rango inferiore e condita nel periodare da sani auguri in volgare agli autori della burla di andare a farsi friggere?

Anche perché chiunque legga il testo della bufala e lo contrapponga al Vostro comunicato non può fare a meno di notare una qual certa notevole differenza di stile nel periodare.

Avreste fatta quella che si suole chiamare una bella figura e già oggi non se ne parlerebbe più di tanto.

Adesso invece tutta Bergamo sta parlando di questa burla (o beffa che dir si voglia)…

… e di nuovo, non favorevolmente, delle edificazioni del Parco Ovest 2.

Ad esempio: è appena arrivata a tutti e anche al sottoscritto, in risposta alla e-mail iniziale, la comunicazione di cui all’Allegato E.

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Concludiamo con un invito a tutti di chiudere qui l’intera faccenda (della sola burla, ovviamente, quella del Parco Ovest 2 è tutt’altra storia).

La burla/beffa c’è stata, qualcuno c’è cascato e qualcuno no, qualcuno ha riso e qualcuno no, chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto…

Il gioco è bello quando dura poco.

E, come si diceva un tempo nella Bassa Padana, muccala lì.

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Bergamo, 10.V.2022

Marco Brusa

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Allegato A:

Buongiorno, mi chiamo (omissis) e vivo al Villaggio degli Sposi.

Stamattina ho portato fuori il cane nell’area cani di via Moroni/via Tiepolo, vicina al Parco Ovest nella parte del Villaggio, ho notato che è stato piantato un nuovo albero e affisso uno striscione. Allego fotografie. Avendo abitato qui per molto tempo sono molto affezionata a questo parco, tanto che tempo fa, prendendo parte all’iniziativa di vari comitati, tra cui quelli del quartiere, avevo sottoscritto una mail indirizzata a (Nome dell’immobiliare), per chiedere di rinunciare ad edificare sul terreno di Parco Ovest.

Sono molto felice di vedere che l’iniziativa ha avuto successo e vorrei ringraziare pubblicamente (Nome dell’immobiliare) per aver ascoltato le nostre richieste e averci lasciato questa zona verde a cui teniamo così tanto. Spero che tutta la città possa venire a conoscenza di questa bella notizia, e la segnalo a voi giornali locali e alle associazioni e gruppi che si sono espressi nel tempo sulla questione.

Cito dai cartelli di (Nome dell’immobiliare) “Costruire meno e in modo più sostenibile oggi garantisce la qualità del nostro futuro e di quello dei nostri figli e degli adulti di domani”.

Porgo i miei saluti, confidando nell’anonimato.

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Allegato B

L’abitare da generazioni per le future generazioni

Crediamo che il miglior progetto di rigenerazione urbana in cui si valorizza la società, l’anima Green con uno sguardo al futuro, una rinascita per la città e le nuove generazioni sia valorizzare il ruolo di Parco Ovest come area verde fondamentale per il quartiere e per la città per contribuire alla mitigazione dell’effetto isola di calore e preservare il benessere del cittadino troppo spesso messo in secondo piano negli ultimi anni. Costruire meno e in modo più sostenibile oggi garantisce la qualità del nostro futuro e di quello dei nostri figli e degli adulti di domani.

Alla luce della nostra politica aziendale e per rispettare i valori che da sempre ci caratterizzano abbiamo deciso di rinunciare ai permessi edificatori e intraprendere un processo di riforestazione e progettazione del paesaggio naturale di Parco Ovest, una decisione fortemente in linea anche con i comitati e i cittadini di quartiere che hanno chiesto di mantenere i valori naturalistici del Parco.

Con questa decisione coraggiosa la nostra azienda leader nel settore si propone di tracciare un sentiero alternativo verso un futuro più sostenibile.

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Allegato C:

PARCO OVEST È SALVO?

Questa mattina ci è stata segnalata da parte di un’abitante del quartiere del Villaggio degli Sposi la comparsa di un albero e alcuni cartelli nell’area di Parco Ovest destinata all’edificazione da (Nome dell’immobiliare). La scelta di questa piantumazione simbolica viene presentata come una marcia indietro del progetto, dovuta a un vero e proprio atto di coscienza della società edilizia. (Nome dell’immobiliare) prende atto delle richieste avanzate negli ultimi mesi da comitati e cittadini e dichiara voler rinunciare ai permessi edificatori per finanziare invece un processo di tutela e valorizzazione dell’area verde di Parco Ovest.

Inutile dire come questo inaspettato passo indietro ci renda felici. Il progetto sarebbe stato devastante per quello che resta della cintura verde di Bergamo e per la vivibilità dei quartieri confinanti al parco. Auspichiamo che questa scelta sia solo la prima di una lunga serie e che finalmente si inizi un vero percorso di tutela del verde urbano.

https://www.facebook.com/106236431453032/posts/parco-ovest-è-salvoquesta-mattina-ci-è-stata-segnalata-da-parte-di-unabitante-de/376557341087605/

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Allegato D:

(Nome dell’immobiliare) comunica che i cartelli legati nella notte agli alberi e alla recinzione dell’area relativa al Parco Ovest 2 sono stati apposti illegalmente. Di conseguenza le dichiarazioni contenute, relative al presunto abbandono del progetto di edificazione dell’area indicata, risultano non veritiere e falsamente riferite alla nostra società.

Visto il grave episodio, non possiamo soprassedere e in queste ore si sta già lavorando per identificare gli autori del gesto, che hanno utilizzato senza alcun permesso loghi e contatti aziendali per mettere in scena la loro opera. Una volta individuati i protagonisti di questa triste vicenda, valuteremo come procedere e adiremo le vie legali.

La famiglia (Nome dell’immobiliare) è amareggiata per l’ennesimo attacco contro un progetto che è stato modificato grazie ad un lungo lavoro di squadra, proprio per andare incontro alle richieste dei cittadini e in accordo con l’amministrazione comunale di Bergamo.

Riteniamo che, come dimostrato nell’iter portato avanti nei mesi scorsi, siano altre le sedi dove discutere e confrontarsi in maniera costruttiva e rispettosa. Quanto avvenuto la notte scorsa non rappresenta certo il modo corretto, né tantomeno rispecchia il modus operandi della nostra azienda, che ha sempre avuto a cuore la nostra città.

Nel caso della nuova edificazione prevista al Villaggio degli Sposi, confermiamo la volontà di procedere con la migliore soluzione individuata e posta all’attenzione della pubblica amministrazione, volta a tutelare ciò che ci sta più a cuore, ovvero progetti verdi ed ecosostenibili.

In definitiva, tenuto conto di quanto accaduto, ci troviamo costretti, nostro malgrado, a tutelare la nostra immagine e il nostro buon nome, a seguito del grave episodio accaduto ad opera di soggetti ad oggi sconosciuti che, fuggendo da ogni responsabilità ed ad un civile confronto, operano con mezzi fraudolenti nel tentativo di scoraggiare le buone iniziative promosse da (Nome dell’immobiliare) a beneficio della collettività.

https://www.bergamonews.it/2022/05/09/ferretticasa-non-costruira-piu-ma-i-cartelli-al-parco-ovest-sono-falsi-caccia-agli-autori/515407/

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Allegato E:

Con un profondo rammarico apprendo dai media locali, che quelle che erano non solo le sue ma anche le nostre speranze, sono state fatte oggetto di una burla.

Non si disperi però perchè in Città, per la precisione in Via Vivaldi,grazie alla azione di cittadini come lei molto attenti e con passione per il bene comune, si riuscì a risparmiare il taglio di meravigliosi alberi nell’occasione dell’edificazione di nuove palazzine.

(Nome dell’immobiliare) in quel caso fu collaborativa e comprensiva.

Purtroppo la stessa attenzione e i vincoli andrebbero posti da chi concede le aree ad imprese senza tenere conto dell’impatto anche emotivo che molto spesso gli stravolgimenti arrecano.

Come lei sono fortemente preoccupata e lo esprimo anche a nome di ARIBI, per l’eccessiva “cantierizzazione” della città in un’epoca in cui, sono documentati, innumerevoli appartamenti vuoti e sfitti.

Come insegna Renzo Piano, sarebbe buona cosa applicare il concetto di COSTRUIRE SUL COSTRUITO, RICUCIRE, e non disperdere altro suolo, specie se esso è sottratto al verde pubblico.

La ringrazio di cuore per avere condiviso con noi le sue considerazioni.

A presto e speriamo con notizie buone.

Presidente Aribi

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Per chi volesse saperne di più su Parco Ovest 2:

http://www.bergamoincomune.it/osservazioni-allincontro-etc-etc-del-parco-ovest-2/

http://www.bergamoincomune.it/parco-ovest-2-restituzione-percorso-partecipativo/

http://www.bergamoincomune.it/parco-dei-colli-parco-agricolo-ecologico-e-parco-ovest/

http://www.bergamoincomune.it/bergamo-per-il-parco-ovest-conferenza-stampa-martedi-6-luglio/

http://www.bergamoincomune.it/parco-ovest-2-botta-e-risposta-tra-associazioni-ed-il-comune/

http://www.bergamoincomune.it/osservazioni-al-piano-attuativo-di-edificazione-del-parco-ovest-2/

http://www.bergamoincomune.it/osservazioni-immediate-al-piano-attuativo-di-edificazione-del-parco-ovest-2/

http://www.bergamoincomune.it/petizione-per-la-tutela-del-parco-ovest-di-bergamo/

http://www.bergamoincomune.it/parco-ovest-a-bergamo-e-isolotto-di-ponte-san-pietro-due-aree-di-biodiversita-analoghe/

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