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Bergamo in Comune | Ottobre 9, 2024

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UN CORDIALE BENVENUTO

UN CORDIALE BENVENUTO

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(PERÓ SAREBBE STATO MEGLIO INVITARE ANCHE LA FORÇA EXPEDICIONAIRA BRASILEIRA, I GURKA, GLI SPAHIS MAROCCHINI, ETC.)

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Mentre si festeggia il duecentesimo giorno di guerra a Gaza e mentre il Primo Ministro cinese Xi annuncia che a maggio sarà a Belgrado per il venticinquennale del bombardamento NATO sulla ambasciata cinese, notizie di stampa ci informano che a Bergamo al corteo del XXV aprile sarà presente anche uno striscione della Brigata Ebraica.

A nome del “Popolo Italiano Riconoscente” diamo loro il benvenuto ed auspichiamo che, come segno di volontà di pace, coordino il loro spezzone (sì, insomma, spezzone… quel che sarà) con quello dei giovani palestinesi che sicuramente sarà ben più ampio e credibile.

Se non dovessero fare così le male lingue potrebbero pensare che la loro partecipazione sia solo una provocazione.

Be’! Però… In effetti… A pensarci bene…

Non sia mai!

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Soprattutto bisogna ringraziare la Brigata Ebraica non tanto per avere combattuto un mesetto nella lotta di Liberazione nel settore più tranquillo della Linea Gotica, a Piangipane a nord di Ravenna dove i trentatre caduti ci sono stati per davvero, ma per averci sbarazzato dei “Neo-Ebrei di San Nicandro Garganico”.

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La storia è poco nota: negli anni ‘30 un mistico-santone di campagna, tale Donato Manduzio, aveva diffuso tra gli indigeni del Gargano il suo “santo verbo” ricavato da una personalissima lettura della Bibbia.

La sintesi di questo “santo verbo” era che bisognava tornare alle origini e che le origini sono l’Ebraismo.

Dopo anni di queste predicazioni è rimasto folgorato sulla via di Damasco quando ha scoperto che in Italia esistevano ancora comunità ebraiche, fino ad allora a lui sconosciute, vive e vegete (nonostante le leggi razziali).

Immediatamente ha iniziato a cercare di instaurare una corrispondenza epistolare con queste, venendo ignorato o mandato (più o meno cordialmente, di solito meno) a quel paese.

Il Rabbino capo di Roma aveva liquidato la faccenda con questa lettera al Santone:

“Non ho creduto si trattasse di cosa seria, ma bensì di uno scherzo più o meno spiritoso.

Si intuisce un desiderio non ben definito di abbracciare l’Ebraismo.

Ma come tutto questo può essersi verificato in un paese ove non vivono Ebrei e ove l’Ebraismo come pratica di vita deve essere del tutto sconosciuto?

Che cosa conoscono lei e i suoi compagni di questo?

Quanto è a loro conoscenza delle ideologie e della dogmatica ebraica?

Tutto questo è essenziale che io sappia prima di addentrarmi in una risposta.

Avete nessuna tradizione di essere discendenti di famiglie israelitiche costrette nel passato a convertirsi al Cattolicesimo?

Quello che intanto debbo dire fin d’ora è che l’Ebraismo è alieno dal proselitismo e accetta proseliti solo eccezionalmente: questo perché non crede che solo gli Ebrei abbiano parte nella vita futura ma ammette che vi sia salvezza per le anime di tutti i buoni, a qualunque religione essi appartengano”.

Argomento chiuso.

Però…

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Dopo il 1943, la piccola comunità di San Nicandro, in profonda crisi di identità, è entrata in contatto anche con la Brigata Ebraica che se ne stava nelle retrovie della Linea Gustav e che si guardava bene dall’andare a combattere a Cassino o ad Ortona prima, a Rimini o nel “Varco di Argenta” dopo, e che in compenso la ha introdotta entusiasticamente agli ideali del sionismo.

Persino i Brasiliani della Forca Expeditionaria Brasileira si sono comportati meglio, molto meglio.

Ma… A proposito… Sono stati invitati?

Magari insieme ad altri “Liberatori” quali i Gurka del Casentino e gli Spahis marocchini della Ciociaria.

Non ci sembra.

Grave e brutta discriminazione…

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Ma torniamo ai Neo-Ebrei di San Nicandro Garganico.

Nel 1946 è stata celebrata la loro conversione ufficiale collettiva all’Ebraismo (e, soprattutto, al sionismo), sotto gli auspici dei militari della Brigata Ebraica ed il Santone, Donato Manduzio, è morto felice due anni più tardi.

Fra il 1948 e il 1949, quasi tutti i Neo-ebrei, adeguatamente indottrinati e divenuti molto più che sionistissimi, di San Nicandro si sono trasferiti a vivere in Israele.

A San Nicandro rimangono alcune famiglie, comunità ebraica riconosciuta.

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Il “Popolo Italiano Riconoscente” è grato alla Brigata Ebraica non tanto per la sua, tutto sommato minima, partecipazione alla lotta di Liberazione e non tanto nemmeno per la sua successiva, ben più vasta, opera di organizzazione della emigrazione nella futura Israele di Ebrei europei sopravvissuti, ma per avere inserito, sbarazzandocene, in quest’ultima azione anche i Neo-Ebrei di San Nicandro Garganico.

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Bergamo, 23.IV.2024

Marco Brusa

Sarà una risata che vi seppellirà.

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https://www.visitjewishitaly.it/listing/san-nicandro-gaganico/

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