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Bergamo in Comune | Ottobre 9, 2024

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CONSIDERAZIONI SULLA “SEMPLIFICAZIONE” NELLE GRANDI OPERE

CONSIDERAZIONI SULLA “SEMPLIFICAZIONE” NELLE GRANDI OPERE

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Come è ben noto il territorio bergamasco è interessato da almeno quattro “Grandi Opere” centrate sulla città: Treno per l’aeroporto, Raddoppio ferroviario Ponte San Pietro-Montello, Linea tramviaria T2 da Bergamo a Villa d’Almè, Parcheggio della Rocca.

Almeno tre di queste opere sono state inserite a vario titolo nei finanziamenti del PNRR o in quelli delle Olimpiadi Invernali 2026 e per tutte e quattro si può constatare come la parola d’ordine sia “Semplificazione”, vale a dire attuazione di procedure accelerate al solo scopo di non perdere finanziamenti o di non avere oneri aggiuntivi nella restituzione di questi ultimi.

Non riteniamo assolutamente che si debba stravolgere un territorio in base alle sole considerazioni contabili o di bilancio, entrambe grandezze derivate, ma che le modifiche antropiche debbano basarsi su grandezze primarie quali i bisogni effettivi della popolazione [e non solo di una ridotta oligarchia di privati che ci mettono (o che prendono) i soldi] e la buona architettura ed ingegneria delle realizzazioni.

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In questi casi le tanto propagandate e teoricamente obbligatorie Valutazioni Ambientali Strategiche (VAS) e Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA) non vengono cancellate, ma passano in secondo piano rispetto all’urgenza dei “procedimenti semplificati”, e magari pure “commissariati”, che vengono applicati ad almeno tre di queste opere. Questo non vuole dire che non saranno formalmente svolte, ma che risulteranno essere solo un passaggio burocratico formale assolutamente secondario nei confronti della molto più importante “Semplificazione”.

Stesso discorso per quanto riguarda la “Partecipazione” della popolazione, sempre più ridotta ad un atto formale più di spettacolo che di sostanza in cui la preoccupazione prima non è il rendere effettivamente partecipati i progetti, ma il semplice decidere argomenti secondari e subordinati, tipo il quante fioriere di arredo urbano saranno installate e quali saranno le essenze floreali da piantumare.

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Intendiamoci, almeno due di queste “Grandi Opere”, il Raddoppio ferroviario Ponte San Pietro-Montello e la Linea tramviaria T2 da Bergamo a Villa d’Almè, sono opere richieste dalla cittadinanza anche tramite comitati promotori e a loro proposito le sole richieste che rivolgiamo alla Pubblica Amministrazione (e ai Commissari Ministeriali che vanno tanto di moda oggi) sono il vedere i progetti e l’aprirli alle osservazioni della popolazione residente.

Tra l’altro questo era avvenuto una quindicina di anni fa con la Linea T1 da Bergamo alla Val Seriana il cui progetto era stato reso pubblico prima della realizzazione ricevendo una approvazione condivisa e diffusa.

Confidando che non ci sia la solita “urgenza” nell’obbligo di spendere i finanziamenti, principio questo che viene a costituire per definizione “mala amministrazione” dal momento che presenta un rischio molto forte di riempire il territorio di vere e proprie “vaccate a basso costo” di cui l’esempio principale a Bergamo è il Rondò dell’autostrada realizzato in fretta e furia e male perché altrimenti si perdevano i finanziamenti di Italia ’90.

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Per quanto riguarda il Treno per l’aeroporto in queste note ci limitiamo a constatare come stia diventando un esempio di “Opera oligarchica”, vale a dire al servizio degli interessi non della intera popolazione ma di gruppi ristretti di investitori i cui interessi sono legati a vario titolo all’aeroporto.

Tra la popolazione non è presente opposizione all’opera in quanto tale, ma la forte richiesta di realizzarla “a regola d’arte” con un impatto accettabile sull’urbanistica e sulla vivibilità cittadina.

Niente da fare.

Una economista è stata nominata “commissaria” alla realizzazione dell’opera e costei, inevitabilmente e dal suo solo punto di vista professionalmente, vedrà l’opera solo in funzione della contabilità (che, lo ribadiamo, è una grandezza derivata e non primaria) e dei conseguenti tempi di realizzo da rispettare. Questo comporta che tutte le altre considerazioni, quali le proposte migliorative e partecipative della popolazione oltre che le varie valutazioni ambientali, o vengono totalmente ignorate, o verranno applicate solo formalisticamente, tanto per poter dire: “Visto! Le abbiamo considerate. Ma cos’altro volete?”.

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È il principio che le “Grandi Opere” vengano realizzate in base a scadenze finanziario-contabili completamente arbitrarie (quale è il ragionamento sulle Olimpiadi, a pensarci bene semplicemente ridicolo) e per soddisfare interessi oligarchici che, da democratici, non possiamo accettare.

Purtroppo constatiamo che, da quando esistono il maggioritario e le elezioni “di secondo grado” (tipo le Province) e da quando le preferenze sono state abolite, le Pubbliche Amministrazioni abbiano sempre più assunto caratteristiche di tipo “oligarchico”, con erosione di quelle democratiche.

E questa non è una opinione, ma una constatazione.

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Per quanto riguarda il Parcheggio della Rocca, su cui abbiamo il timore di dover tornare spesso in futuro, ci limitiamo a constatare come Bergamo Parcheggi ed il Comune ormai abbiano ricevuto pesanti osservazioni da parte di tutti, dalla popolazione all’UNESCO, e che i dubbi sulla solidità e durata nel tempo dell’opera siano sempre più forti e mai smentiti con argomenti validi.

Se si vuole, per semplici considerazioni di bilancio derivanti dalla caterva di errori precedenti, proseguire nella realizzazione di questa opera sia ben chiaro che il tempo è galantuomo e che coloro che dovessero decidere di procedere se ne accolleranno non solo le considerazioni contabili, ma anche tutte le responsabilità presenti e future (sperando che non diventino colpe…).

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Per il momento non diciamo nulla sulla proposta autostrada Bergamo-Treviglio, esempio da manuale di opera unicamente oligarchica, perché sappiamo, visti gli esiti delle pure oligarchiche elezioni di “secondo grado” alla Provincia, che saremo obbligati a tornare presto e spesso su questo argomento.

Però, visto che reputiamo di essere creature razionali che ignorano e disprezzano i cosiddetti oroscopi ma credono ai “Presagi” (intesi come proiezione su eventi naturali di quanto la nostra psiche elabora), abbiamo notato che, proprio mentre si procedeva alle elezioni di “secondo grado”, è accaduto un terremoto senza precedenti storici con epicentro vicinissimo all’abitazione del “Nominato”.

Non sembra proprio essere un segno di buon auspicio…

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Bergamo, 22.XII.2021

Marco Brusa

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