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Bergamo in Comune | Aprile 19, 2024

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SUL PROGETTO DEFINITIVO DEL TRENO PER ORIO

SUL PROGETTO DEFINITIVO DEL TRENO PER ORIO

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Abbiamo letto con estremo interesse le ventotto pagine dell’Ordinanza n.9 del 16 novembre con la quale viene approvato il progetto definitivo del percorso del treno per l’APT (sic) di Orio al Serio.

Ne diamo l’indirizzo internet dal momento che ventotto pagine sono effettivamente troppe per riprodurle in questa sede:

https://www.fsitaliane.it/content/fsitaliane/it/opere-strategiche/nuovo-collegamento-ferroviario-stazione-di-bergamo–aeroporto-o.html

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Ci ripromettiamo di ritornarci in seguito e per il momento ci limitiamo a riprodurne alcune frasi significative della cattiva situazione che si riscontra al giorno d’oggi nel rapporto tra popolazione ed amministratori.

Il fatto stesso che le “Grandi Opere” siano realizzate tramite “commissariamento” rende ormai evidente che tale prassi è semplicemente incompatibile con la democrazia e il progetto definitivo realizza il volere di una oligarchia sempre più simile ad una  “Compagnia delle Indie”, indifferente nei confronti degli indigeni e molto sensibile al proprio guadagno.

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Ma vediamo e commentiamo alcuni passi di questa ordinanza.

Tralasciamo cosa dicono SACBO e Comune di Orio al Serio, chiedere un parere a costoro è come chiedere ad un oste se il suo vino è buono.

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«la Provincia di Bergamo, Unità Sviluppo Infrastrutturale Strategico della Viabilità – Servizio Riqualificazione della rete viaria, con nota prot. 51699 del 12 settembre 2022 ha espresso parere favorevole al progetto definitivo in argomento».

Non c’era altro da aspettarsi da un apparato amministrativo nominato da “Grandi Elettori” e non eletto dalla popolazione…

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«la Direzione Urbanistica, Edilizia Privata, SUEAP e Patrimonio – Servizio Pianificazione Urbanistica e Attuativa, Politiche della Casa – del Comune di Bergamo, con nota prot.  325733 del 16 settembre 2022, ha espresso “parere favorevole condizionato al Progetto Definitivo proposto, evidenziando la necessità di considerare le prescrizioni ed approfondimenti progettuali espressi in seguito, opportunamente suddivisi per macro tematiche, anche alla luce degli indirizzi espressi dall’Amministrazione Comunale”».

Vale a dire?

In italiano, possibilmente.

Semplice: il Comune di Bergamo manda pilatescamente a dire da un dirigente di secondo piano: «Noi non ci siamo, se ci siamo dormiamo e se dormiamo sogniamo».

…un  incubo.

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«L’approvazione [del progetto definitivo] (omissis) (iii) tiene luogo dei tiene luogo (sic – NdR) dei pareri, nulla osta e autorizzazioni necessari ai fini della localizzazione dell’opera, della conformità urbanistica e paesaggistica dell’intervento, della risoluzione delle interferenze e delle relative opere mitigatrici e compensative; (iv) comprende il provvedimento di valutazione di impatto ambientale (VIA) di cui all’art. 25 del D.L.gs.  152/2006 e s.m.i e i titoli abilitativi rilasciati per la realizzazione e l’esercizio del progetto, recandone l’indicazione esplicita».”

Anche qui possiamo solo constatare la assoluta assenza del Comune di Bergamo, primo ente pubblico che avrebbe dovuto esprimere la propria opinione a proposito di “conformità urbanistica e paesaggistica”.

Rimarchiamo come il medesimo Comune sia dotato di una ”Commissione per il Paesaggio” «quale organo di consulenza tecnica dell’Amministrazione comunale che esprime pareri obbligatori motivati e non vincolanti nei casi espressamente indicati dalla legge, con particolare riferimento agli artt. 80 ed 81 della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 in materia di rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche e di tutti gli atti in materia di tutela del paesaggio».

https://www.comune.bergamo.it/unita-organizzativa/commissione-per-il-paesaggio

Non siamo a conoscenza di un qualsivoglia parere emesso da questa commissione sul progetto del treno per Orio.

Interessante anche come venga citata solo la “Valutazione di Impatto Ambientale” che è solo una procedura amministrativa dell’ente pubblico competente (solo Stato e Regione in caso di “commissariamento”) e che non prevede alcun percorso partecipativo od obbligo di altro genere.

Sbaglieremo, ma nell’ordinanza n.9 non abbiamo trovato traccia di “Valutazione Ambientale Strategica” il cui scopo, secondo la definizione del Decreto Legislativo 152/2006 (Testo unico in materia ambientale) che la introduce a livello nazionale, è il “garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione, dell’adozione e approvazione di piani e programmi che possono avere un impatto significativo sull’ambiente, assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile”.

La VAS è una prescrizione della allora Comunità Europea ora diventata Unione Europea (UE) riportata nella cosiddetta Direttiva VAS (2001/42/CE), recepita in Italia dal Decreto Legislativo 152/2006 e successivi aggiornamenti ed in Lombardia da Varie Deliberazioni della Giunta Regionale, che rappresenta un importante contributo all’attuazione delle strategie comunitarie per lo sviluppo sostenibile rendendo operativa l’integrazione della dimensione ambientale in tutti i processi decisionali strategici che implicano pianificazione territoriale o destinazione dei suoli, siano essi urbanistici, infrastrutturali o altro, nel territorio degli Stati membri.

Risulta pertanto molto importante rimarcare come la VAS sia un obbligo della UE che è, indubbiamente, un organismo pubblico di grande importanza, dotato di notevole massa critica e che ha, almeno in teoria, tra i suoi scopi “l’esercitare collettivamente, pacificamente e democraticamente la sovranità in settori d’importanza cruciale per i cittadini”. Ed infatti la VAS comprende anche un percorso partecipativo di consultazioni e di informazione.

All’interno della UE ogni pubblica amministrazione che approva un qualsiasi piano di modifica del territorio ha l’obbligo, contestualmente al processo di formazione del piano, di avviare la corrispondente VAS.

A Bergamo il Comune, come descrive sul proprio sito internet, nel 2008 “ha preso atto delle disposizioni introdotte dalla  normativa statale e regionale ed ha individuato i criteri da seguire per i procedimenti volti alla Valutazione Ambientale Strategica di piani e programmi”.

Ma quando mai?

È evidente che quell’atto amministrativo ministeriale svoltosi un paio di anni fa con ridotta pubblicizzazione tra la popolazione di Bergamo, intesa come città, ha svolto solo la funzione di poter dire che la VAS (sempre confusa con la Valutazione di Impatto Ambientale) è stata effettuata e che quindi nessuno ha più il diritto di intervenire.

Tra l’altro le osservazioni ricevute sono state quasi tutte dichiarate non accettabili.

Si è trattato di una interessante azione di pseudo-rispetto della forma per evitare la sostanza.

Nel testo dell’Ordinanza tale atto viene citato tra i documenti visti come: «Nota del 15 ottobre 2020 con la quale RFI ha presentato l’istanza per l’avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale sul progetto definitivo del “Nuovo collegamento ferroviario Stazione di Bergamo – Aeroporto di Orio al Serio” – ai sensi dell’art.23 del D.L. 152/2006 – (omissis)».

Si può solo constatare come, anche a livello di legislazione e di atti “commissariali”, non sia per nulla chiara la differenza tra “Valutazione di Impatto Ambientale” e “Valutazione Ambientale Strategica”.

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«Novo (sic – NdR) Polo Fieristico: Il tracciato è già parte integrante della scheda di assetto dell’Ambito di Trasformazione del nuovo Polo Fieristico, che per prevede possa beneficiare di una fermata per evidenti motivi di miglioramento dell’accessibilità alla struttura anche e soprattutto da bacini territoriali vasti (quello ferroviario regionale e quello nazionale ed internazionale dell’aeroporto).  Tale previsione se ben collegata con il quartiere attraverso i percorsi di mobilità sostenibile, integrati nel futuro parco lineare della Cintura Verde, offrirebbe un servizio di trasporto collettivo al settore sudorientale della città. Si chiede pertanto che non venga preclusa la possibilità, infuturo, di localizzare una fermata in prossimità della Fiera di Bergamo. Pertanto si chiede di prevedere in sede di progettazione esecutiva dell’opera, gli opportuni accorgimenti tecnici e le necessarie predisposizioni impiantistiche tali da garantire la realizzazione della fermata».

E te pareva!…

Le esigenze dei padroni… Pardon! …degli imprenditori non possono che essere molto considerate in un’opera “commissariata”.

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Per il momento concludiamo qui e pubblichiamo integralmente il comunicato del Comitato di Boccaleone.

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Bergamo, 24.XI,2022

Ing. Marco Brusa

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