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Bergamo in Comune | Luglio 27, 2024

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VOTO PSEUDO-UTILE – NO GRAZIE

VOTO PSEUDO-UTILE – NO GRAZIE

Risposta al compagno Gino Gelmi in merito alle sue affermazioni, pubblicate su L’Eco di Bergamo del 20 settembre, su Unione Popolare

Gino Gelmi, candidato di Sinistra Italiana, in una lunga intervista rilasciata a L’Eco di Bergamo, afferma che noi di Unione Popolare siamo “generosissimi” ma non vogliamo “cambiare le cose”, che facciamo solo “testimomianza” e che non ci poniamo il problema di “come far vincere le buone idee”. No caro Gino, non è assolutamente così. Certo siamo generosi, siamo dei sognatori, ma come diceva il comandante Sandinista Tomás Borge, siamo sognatori con gli occhi ben aperti e i piedi piantati per terra. Per questo le cose le vogliamo cambiare veramente. Vogliamo che le idee di sinistra, che il Partito Democratico (con cui Sinistra Italiana è in coalizione) ha nella pratica sempre avversato, abbiano gambe robuste e forti su cui marciare, siano in grado di spostare veramente i rapporti di forza a favore dei ceti popolari e non si limitino ad essere un bel dépliant in carta patinata da buttare nel cestino un minuto dopo le elezioni. Vogliamo cambiare lo stato di cose realmente, nella vita materiale e concreta delle persone e non solo in superficie, in apparenza. E per cambiarle, come ci hanno chiaramente detto Jen Luc Mélenchon e Paolo Iglesias, venuti in Italia per sostenere Unione Popolare e De Magistris, bisogna essere alternativi a tutte le “diverse destre” del nostro paese: quella reazionaria della Meloni, quella liberista di Letta (e di Renzi/Calenda naturalmente) ma anche a chi si dice “nè di destra nè di sinistra” come i 5 Stelle.

In Italia c’è bisogno di una sinistra vera che rappresenti gli interessi dei ceti popolari, dei lavoratori e delle lavoratrici, che sappia dire un no forte alla guerra e praticare una politica di Pace. L’Italia è l’unico paese d’Europa dove la sinistra non esiste più e noi abbiamo l’ambizione di ricostruirla. Ambiamo ad una sinistra che esista realmente, che viva e cresca nei territori, tra la gente e nelle lotte e non per gentile concessione del Pd e dei suoi alleati.

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Allearsi con un partito, il PD, che ha governato 10 anni negli ultimi 11 e che ha colpito i lavoratori e le lavoratrici (il jobs act caro Gino chi l’ha approvato?) e sostenuto politiche di guerra e di aumento delle spese militari (il ministro della difesa Guerini, ultrà della Nato e dell’aumento delle spese militari, è un pezzo da novanta del Pd) non vuol dire “cambiare le cose” bensì accontentarsi di qualche strapuntino di potere senza avere alcuna possibilità di incidere realmente. Come Sinistra Italiana e Verdi contate così poco nella coalizione a guida PD con il liberista Cottarelli come “uomo di punta”, che Letta ha già assicurato il mondo intero che anche in caso di vittoria non governerà mai con Fratoianni e Bonelli (alla faccia di chi conta davvero).

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Attento, caro Gino, a non appoggiare, anche inconsapevolmente, i piani di chi vorrebbe fare come don Fabrizio Corbera, principe di Salina, personaggio narrato nel bellissimo libro “Il gattopardo” di Tomasi di Lampedusa e ripreso dal film capolavoro di Luchino Visconti, che voleva “cambiare tutto per non cambiare niente”, cioè per lasciare inalterato il sistema sociale di privilegio dei pochi sulla pelle dei molti.

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Noi di Unione Popolare vogliamo cambiare veramente e in profondità questo nostro Paese e per farlo, come ci insegna la Francia, c’è bisogno di una sinistra forte, autonoma e con buone idee.

Le candidate e i candidati bergamaschi di Unione Popolare: Marco Sironi, Silvia Carà, Daria Fratus, Giovanna Magni e Simone Santini

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