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Bergamo in Comune | Maggio 17, 2024

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UN’ALTRA ANALISI DA TEHRAN

UN’ALTRA ANALISI DA TEHRAN

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Pubblichiamo la traduzione di un’altra analisi proveniente dalla Repubblica Islamica ed edita da Tehran Times.

È interessante notare la lucidità dell’analisi geopolitica, ennesima dimostrazione di come il “razionalismo oggettivo” che è stato alla base della Cultura Occidentale, ad est sia stato compreso, assorbito, fatto proprio, rielaborato ed inserito nelle varie culture; mentre ad ovest questo razionalismo è in fase calante, sopraffatto come è dall’emotività delle induzioni mediatiche propinate dai funzionari delle oligarchie al potere che hanno ormai sopraffatto la democrazia rappresentativa impostata nel secondo dopoguerra.

Interessante la, molto centrata, analisi relativa all’Europa anche se i termini sono comunque parecchio “estremi” e rimane comunque significativa la parte finale che, algidamente, dichiara che lo scopo è la distruzione dello Stato di Israele.

Pubblichiamo anche il “link”ad un articolo di Russia Today che dà una spiegazione, diciamo “alternativa”, all’evento dell’Ospedale Battista di Gaza.

Quest’ultimo fatevi la VPN e leggetelo/traducetelo per gli affari vostri.

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Geopolitica dell’Operazione “Tempesta Al-Aqsa”

Di Mahdi Mohammadi – 21 Ottobre 2023 – 23:45

https://www.tehrantimes.com/news/490396/Geopolitics-of-Operation-Al-Aqsa-Storm

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D’ora in poi, ciò che conta davvero è la “geopolitica della guerra”.

È stata creata una complessa matrice di calcoli, i cui elementi sono strettamente intrecciati.

In un breve periodo di tempo, il volume di complessità dei calcoli e delle interazioni geopolitiche ha superato di gran lunga le previsioni iniziali.

Gli Stati Uniti sono preoccupati per la possibile trasformazione della operazione “tempesta Al-Aqsa” in una guerra regionale e sanno che se Israele entra a Gaza, il grilletto di questa sarà fatto scattare.

È sembrato che Biden avesse visitato i territori occupati per offrire aiuto al regime israeliano, ma in realtà è andato lì per mettere in guardia Tel Aviv delle conseguenze di un’offensiva di terra a Gaza.

Ancora più importante, dal 7 ottobre, Washington è profondamente preoccupata per la sicurezza e il possibile collasso politico del regime israeliano.

Gli USA hanno visto quanto siano deboli le fondamenta del regime israeliano, quanto siano limitate le sue fonti di sicurezza, quanto sia inesistente la sua coesione politica e quanto sia instabile l’attaccamento della gente al sistema.

Alcune fonti hanno suggerito che gli Stati Uniti hanno deciso di consolidare le loro forze in Medio Oriente a causa della preoccupazione che Tel Aviv possa perdere rapidamente il controllo sui territori occupati e anche avere una gran parte della sua popolazione uccisa in un potenziale confronto su più fronti con la resistenza.

Israele potrebbe crollare in pochissimo tempo in caso di una guerra combattuta con le forze della resistenza.

A Washington piace anche tenere segreto che se tali eventi si verificassero, dovrebbe schierare direttamente truppe ed equipaggiamenti in Israele.

Gli Stati Uniti non sono disposti a combattere per conto di Israele, e nemmeno a fianco del regime.

Il crescente potere internazionale di Cina e Russia, la grave preoccupazione che le forze americane diventino un bersaglio delle forze di resistenza in Asia occidentale e il crescente odio verso Netanyahu sono i principali fattori che hanno plasmato la strategia di Washington negli ultimi giorni.

Tuttavia, gli Stati Uniti sono la forza principale che ha trasformato Israele in una macchina per uccidere a Gaza.

Attraverso i bombardamenti Israele sta facendo pressione sui Palestinesi affinché lascino le loro terre, costringendo i diversi governi al silenzio e organizzando con operazioni di spionaggio tentativi di assassinare le figure di spicco della resistenza.

Gli Stati Uniti sono l’attore principale quando si tratta di crimini israeliani e non dovrebbero essere visti come un semplice partner.

Altri attori, in particolare i paesi arabi, si sono resi conto che se Israele riuscirà a superare le sue ultime sfide militari e di sicurezza, si muoverà verso massacri ancora più grandi e diventerà ancora più aggressivo.

L’Egitto, la Giordania e l’Arabia Saudita preferirebbero di gran lunga avere a che fare con un Israele debole.

Ma gli Stati Uniti probabilmente cercherebbero di posticipare tale indebolimento sbarazzandosi della squadra di Netanyahu e mantenendo i suoi amici come Ganz al potere nel lungo periodo.

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Gli Europei sono più spaventati di chiunque altro.

La domanda principale per loro è cosa farà la Russia con l’Ucraina e l’Europa se i pazzi Israeliani apriranno una guerra regionale insieme agli USA?!

Dal punto di vista europeo, questo conflitto regionale può trasformarsi in un conflitto globale nel giro di pochi giorni.

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Contrariamente ad alcune analisi emotive, la resistenza ha agito in modo molto calcolato e forte.

Creare una “minaccia militare credibile” è sempre stato lo slogan di Netanyahu, ma questa volta ci è riuscita la resistenza.

Altri fronti si sono praticamente aperti, anche se l’intensità del conflitto è sotto controllo, e le forze della resistenza non permetteranno a Israele di determinare le loro strategie future.

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L’attacco all’ospedale arabo Al-Ahli di martedì sera (17 ottobre) ha segnato la fine della carriera politica di Netanyahu e la fine della carriera militare di Yoav Gallant (Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate Israeliane – NdR).

L’esercito israeliano ha dimostrato di essere arrivato a un punto morto, e tutti lo hanno capito.

L’obiettivo di Israele negli ultimi giorni è stato quello di dimostrare che non c’è un posto sicuro a Gaza e che i Palestinesi devono andarsene.

Ma nessuno se n’è andato!

Ora Israele deve cercare una strategia di uscita.

Le forze della resistenza devono cercare di portare a termine la loro missione e porre fine al regime se effettua un’offensiva di terra nella Striscia di Gaza assediata.

Per Israele, tuttavia, sembra che non sia immaginabile uno scenario positivo.

In una battaglia così complessa, bisogna avere pazienza.

Lo spargimento di sangue fa parte di questa terribile guerra, ma dobbiamo cercare di mantenere i nostri cuori tranquilli fidandoci degli strateghi della resistenza che determineranno la fine della guerra, e che sono più coraggiosi di tutti noi e più desiderosi di distruggere Israele.

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https://www.rt.com/news/585443-gaza-hospital-strike-truth/

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