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Bergamo in Comune | Novembre 6, 2024

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(03.06.19) Analisi sui risultati delle elezioni europee e delle amministrative nel comune di Bergamo

(03.06.19) Analisi sui risultati delle elezioni europee e delle amministrative nel comune di Bergamo

a cura di DANTE GOFFETTI

Premessa

Poiché le percentuali dei consensi elettorali ottenuti dalle varie liste “ballano” a seconda del totale dei voti validi, per effettuare un confronto diacronico completo sulle scelte degli elettori in questo documento vengono considerati i voti e gli astenuti in valori assoluti, in modo da avere come base di riferimento il totale degli aventi diritto al voto (o “elettori”).

Di seguito presentiamo alcune tabelle relative ai risultati delle elezioni amministrative nel comune di Bergamo.

Analisi dei risultati delle elezioni amministrative nel comune di Bergamo

In primo luogo, vediamo come si sono distribuite le opzioni degli elettori (cioè degli aventi diritto al voto) tra i candidati sindaci nel 2014 e nel 2019.

Voti ai candidati sindaci al 1° turno 2014 e 2019 (v.a.)

 

Voti 1° turno 2014

Voti 1° turno 2019

Differenza

2019-2014

Centro sinistra

28.281

34.499

6.218

Centro destra

26.223

24.516

-1.707

M5S

5.125

2.270

-2.855

Sinistra

1.653

1.067

-586

Altri

889

 

-889

Totale voti validi

62.171

62.352

181

Astenuti, bianche, nulle

28.625

31.461

2.836

Tot. aventi diritto

90.796

93.813

3.017

Come si osserva nella tabella soprastante:

  • il totale dei voti validi è rimasto sostanzialmente costante, nonostante l’aumento degli aventi diritto al voto: sono, infatti, quasi corrispondentemente aumentati gli astenuti, bianche, nulle;

  • il candidato sindaco del centro sinistra, Giorgio Gori ha ottenuto oltre 6 mila voti più che nel 2014, mentre il candidato del centro destra, Giacomo Stucchi, ha perso 1700 voti rispetto a Franco Tentorio;

  • il M5S si è più che dimezzato;

  • Bergamo in Comune ha ottenuto 2/3 dei voti che aveva conseguito nel 2014 l’Altra Bergamo.

Veniamo ora all’analisi dei voti conseguiti dalle liste delle coalizioni in appoggio a Gori e a Stucchi (tralasciando BiC e M5S che si sono presentate come liste elettorali singole, non in coalizione).

Voti alle liste di centro sinistra e centro destra al 1° turno 2014 e 2019 (v.a.)

 

Voti 1° turno 2014

Voti 1° turno 2019

2019-2014

Partito Democratico

14.219

14.431

212

Giorgio Gori sindaco

8.310

13.649

5.339

Patto Civico/Patto per Bergamo

3.143

1.788

-1.355

SEL /APF

1.238

1.530

292

Altri/ Più Europa

852

1.447

595

Totale centro sinistra

27.762

32.845

5.083

     

 

Lega Nord/Lega Salvini

5.713

13.012

7.299

Forza Italia

8.568

3.025

-5.543

Tentorio sindaco/Bergamo ideale

5.671

4.979

-692

FDI-AN/ Fratelli d’Italia

2.243

2.706

463

UDC

1.816

 

-1.816

Nuovo centro-destra

1.194

 

-1.194

Totale centro destra

25.205

23.722

-1.483

Nota. Nel complesso, nel 2014 i candidati sindaci avevano ottenuto 62.171 voti, mentre le liste collegate ne avevano conseguiti 60.373. Nel 2019 i candidati sindaci hanno registrato 62.352 voti, mentre i voti alle liste sono passati a 59.774.

Come si osserva nella tabella soprastante, con riguardo alle liste di centro sinistra della coalizione per Gori sindaco:

  • il PD ha sostanzialmente confermato i voti del 2014;

  • la lista Giorgio Gori sindaco è stata la vera artefice della vittoria di Gori al 1° turno aumentando del 64% i propri consensi e portandosi così a ridosso del PD;

  • il Patto per Bergamo nel 2019 ha ottenuto poco più della metà dei voti del Patto Civico nel 2014 (plausibilmente in parte confluiti in Più Europa);

  • APF, infine, ha guadagnato quasi 300 voti in più rispetto a SEL (+23,5%).

Per quanto riguarda le liste di centro destra:

  • la Lega ha assorbito i voti in uscita da Forza Italia e, plausibilmente, anche la maggior parte di quelli degli scomparsi UDC e Nuovo Centro Destra, ma non è riuscita a incamerarli tutti, di modo che nel complesso la coalizione di centro destra ha perso circa 1.500 voti rispetto al 2014 (-6%);

  • mentre la crescita di Fratelli d’Italia ha quasi compensato il calo di Bergamo ideale rispetto alla lista Tentorio sindaco.

La vexata questio dei “flussi elettorali”

Innanzi tutto una precisazione, i dati pubblicati da “L’Eco di Bergamo” mercoledì 29 maggio c.a. a pag. 21 non sono propriamente flussi elettorali. Come scrive l’Istituto Cattaneo:

I flussi elettorali sono gli interscambi di voto avvenuti fra i partiti nel corso di due elezioni successive. Nel nostro caso vengono stimati per singole città sulla base dei risultati delle sezioni elettorali. Si tratta di stime statistiche, e quindi di misure affette da un certo margine di incertezza.

Le nostre analisi sono effettuate «su elettori» e non «su voti validi», al fine di poter includere nel computo anche gli interscambi con l’area del «non-voto» (astenuti, voti non validi, schede bianche).”

Fonte: Istituto Cattaneo, Elezioni europee 2019: i flussi di voto, pag. 1-2

Anche se ha utilizzato il modello di Goodman1, l’elaborazione condotta da Twig in esclusiva per l’Eco non riguarda, quindi, i flussi elettorali, ma piuttosto una analisi del comportamento di voto degli elettori in occasione di due diversi tipi di elezione (europee e comunali) realizzate in contemporanea. Una esplorazione comunque interessante, dunque, di cui vediamo di seguito i risultati per come esposti sull’Eco.

I cosiddetti “flussi elettorali” di Twig per l’Eco di Bergamo (%)

 

Sinistra

PD

M5S

Lega

Forza Italia

Fratelli Italia

Altri

Non voto

Gori

85,3

97,9

35,0

20,4

26,3

22,7

25,7

1,6

Stucchi

 

 

15,3

79,1

70,2

75,0

38,6

2,8

Anesa

0,7

 

44,4

     

12,9

 
Macario

9,8

0,8

3,2

         
Non voto

4,2

1,3

2,1

0,5

3,5

2,3

22,8

95,6

Totale

100

100

100

100

100

100

100

100

Fonte: “L’Eco di Bergamo”, mercoledì 29 maggio 2019, pag. 21

Siccome i dati presentati in tabella, “a occhio” non mi convincevano, li ho sottoposti a una verifica di tipo “contabile”. Ed eccone il risultato.

Verifica contabile dei “flussi elettorali” di Twig (v.a.)

 

Sinistra

PD

M5S

Lega

FI

FdI

Altri

Non voto

Tot. candidati

Comunali 2019

Gori

2.985

19.963

1.486

4.130

1.389

940

1.980

409

33.282

34.499

Stucchi

 

 

650

16.015

3.706

3.107

2.974

716

27.168

24.516

Anesa

25

 

1.886

 

   

994

 

2.905

2.270

Macario

343

163

136

 

   

 

 

642

1.067

Non voto

147

265

89

101

185

95

1.757

24.464

27.103

31.461

Voti europee

3.500

20.391

4.247

20.246

5.280

4.142

7.705

25.589

91.100

93.813

Fonte: Nostra elaborazione sulla base delle percentuali riportate nella tabella precedente.

Nota: Nel testo dell’articolo è scritto “… dai partiti di sinistra, che nel complesso …” Pertanto, nella voce Sinistra abbiamo raggruppato: La Sinistra GUE/NGL, Partito Comunista ed Europa Verde.

Confrontando la penultima colonna (tot. voti ai candidati) con l’ultima (risultati delle comunali 2019) si osserva che il modello statistico Twig:

  • è abbastanza preciso con riguardo ai voti conseguiti da Gori;

  • sovrastima quelli di Stucchi e, in misura minore, quelli di Anesa;

  • sottostima pesantemente quelli di Macario.

Chiariti questi limiti di calcolo del modello Twig, a questo punto –data la contemporaneità e non la consecuzione tra le europee e le amministrative- ci si può anche chiedere come sono composti gli elettorati dei candidati sindaci con riguardo alle scelte europee degli elettori.

Come hanno votato alle europee gli elettori dei 4 candidati sindaci (%)

 

Gori

Stucchi

Anesa

Macario

Non voto

Lega

12,4

58,9

   

0,4

Forza Italia

4,2

13,6

   

0,7

Fratelli d’Itala

2,8

11,4

   

0,4

PD

60,0

0,0

 

25,4

1,0

M5S

4,5

2,4

64,9

21,2

0,3

Sinistra

9,0

0,0

0,9

53,4

0,5

Altri

5,9

10,9

34,2

 

6,5

Non voto

1,2

2,6

 

 

90,3

Tot. candidati

100

100

100

100

100

Fonte: Nostra elaborazione sulla base dei dati riportati nella tabella precedente.

Come si osserva nella tabella:

  • l’elettorato di Gori è costituito per il 60% da elettori del PD alle europee, per quasi il 20% da elettori di centro destra (tra cui spicca il 12% della Lega), con apporti minori di elettori di sinistra (meno del 10%) e ancor meno del M5S (ma che è bastato per propiziare l’indebolimento della lista di Anesa);

  • Stucchi ha preso poco meno del 60% dei suoi voti da elettori della Lega alle europee, a cui va aggiunto il 20% di elettori di partiti di centro destra;

  • l’elettorato di Anesa è composto per circa due terzi da elettori del M5S e per un terzo da elettori di altri partiti alle europee;

  • l’elettorato di Macario è costituito, infine, per oltre la metà da elettori di sinistra, ma il 25% parrebbe provenire dal PD e il 21% dal M5S.

Presentati in questo modo, i dati di Twig –che, lo ripetiamo, non sono flussi elettorali- rivestono un indubbio interesse con riguardo allo studio dei comportamenti elettorali in occasione di concomitanti elezioni di tipo diverso.

Conclusioni provvisorie

Tenendo conto dell’analisi dei saldi degli stock dei voti e delle indicazioni di massima fornite dalla applicazione del modello di Goodman alle due elezioni contemporanee (europee e amministrative), possiamo arguire che:

  • la forte crescita della lista Giorgio Gori sindaco, la vera artefice della vittoria di Gori al 1° turno, è stata alimentata soprattutto da elettori di centro destra, mentre gli elettori di sinistra hanno plausibilmente optato per APF.

Quindi, la lista Gori sindaco dispone di una base elettorale congruente con il progetto di trasformazione del “partito del sindaco” in una formazione di impronta liberal/liberista-democratica a supporto del PD cittadino ma, al contempo, alternativo ad esso.

Dante Goffetti Bergamo, 1° giugno 2019

1 Nota metodologica. Il mero confronto fra gli stock di voti dei partiti di due elezioni non è sufficiente a spiegare gli spostamenti di voto effettivamente avvenuti, in quanto mascherano i reali flussi di voto che possono anche produrre saldi nulli. L’individuazione dei reali flussi elettorali può avvenire mediante due tecniche. La prima consiste nell’intervistare un campione di elettori sul voto appena dato e sul voto precedente (con i problemi connessi a tutte le forme di sondaggio elettorale, in questo caso aggravati dalle défaillances della memoria e dalla riluttanza degli intervistati ad ammettere il loro eventuale astensionismo). La seconda – ed è la tecnica qui utilizzata – consiste nella stima statistica dei flussi a partire dai risultati di tutte le sezioni elettorali di singole città (la tecnica, detta «modello di Goodman», non è applicabile sull’intero paese, né su aggregati territoriali troppo ampi, ma può essere condotta solo su singole città a partire dai risultati delle sezioni elettorali, assumendo che i flussi elettorali siano stati gli stessi in tutte le sezioni della città, a meno di oscillazioni casuali). L’errore statistico è quantificato dall’indice VR (più è elevato maggiore è l’incertezza della stima). Fonte: Istituto Cattaneo, Elezioni europee 2019: i flussi di voto, pag. 6.

Comments

  1. nico

    Analisi interessante e non convenzionale. Vedremo quale giunta-bis ci sarà ma credo che a giorgio gori frulli nella testa il pensiero che l’incidenza di APF alla sua rielezione sia poco significativa e che dai dati sopraesposti pare che la lista gori da sola abbia “avvicinato” circa 2/3.ooo nuovi elettori (quasi il doppio di APF o in altri termini più della somma di BiC e APF) e sopratutto appare evidente il decisivo contributo del voto leghista: un riconoscimento (assessorato tecnico?) “prossimo” alla lega mi stupirebbe meno che un riconoscimento ad APF.

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