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Bergamo in Comune | Ottobre 9, 2024

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VACCHE E BUFALE

VACCHE E BUFALE

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Dopo avere letto alcune notizie di stampa relative ai pessimi livelli di ozono presenti nell’aria bergamasca, sarebbe stato meglio intitolare queste note con questo titolo:

LA REALTÀ E LE BALLE

Però abbiamo valutato che un titolo edulcorato è meglio.

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Le fonti dei precursori più rilevanti per l’inquinamento da ozono risultano essere nell’ordine:

  • le emissioni da trasporto su strada o aereo,

  • la produzione e l’utilizzo di solventi organici o di preparati che li contengono,

  • i processi di combustione nella produzione di energia e nell’industria (in particolare emissioni di NO),

  • gli allevamenti animali.

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Ora un solerte esponente di una cosiddetta associazione ambientalista, che nulla dice, anzi autocensura, sull’inquinamento degli aeromobili (primo indiziato stante la presenza di un intasatissimo aeroporto che si vuole ingrandire sempre più all’insegna dell’“Alè! Magna!”, senza alcun piano di sviluppo non diciamo minimamente decente, ma semplicemente esistente) cala il verbo indiscutibile che la causa dell’aumento dell’ozono è “il metano, che deriva dall’eccessiva concentrazione di allevamenti intensivi nella pianura lombarda”.

A conferma di questa brillante interpretazione Bergamo è prima tra le città lombarde con 72 giornate di sforamento dei limiti di legge sull’ozono, Lodi (53), Cremona (48), Mantova (36) e Pavia (35).

È chiaro che a Bergamo alcuni evasori devono avere nascosto in città da qualche parte per non pagare le tasse allevamenti giganteschi, molto superiori a quelli delle provincie agricole del sud della Lombardia (che sono tra le zone d’Europa con la massima concentrazione di allevamenti animali).

In ogni modo una cosa è certa: a Bergamo gli asini non mancano.

Infatti un assessore del Comune di Bergamo non trova nulla trova di altro da proporre che: “nuove azioni: ad esempio lavorando per passare dalle ordinanze fatte anno per anno a un regolamento più strutturale (che cosa voglia dire qualcuno lo ha capito?), per provare a mettere in campo azioni più incisive, meglio comunicate, che arrivino in maniera capillare” …

Quindi a fronte di imprecisate “ordinanze organiche” (cioè fuffa) il problema non è che ogni aereo che parte da Orio produce inquinamento come duecento automobili diesel di grossa cilindrata con il motore “imballato” che si sommano a un traffico esagerato in entrate e uscita dalla città, ma soprattutto “mettere in campo azioni più incisive” (senza dire quali) e poi, lupus in fabula, “meglio comunicate, che arrivino in maniera capillare”!

Elusione dei reali problemi e delle loro cause, proposte indecifrabili, predisposizione a fare digerire il rospo tramite propaganda e conseguenti bufale (o “fake news”, come si dice ora con uno di quegli inglesismi che servono solo a confondere la comprensione e a fare capire il meno possibile).

Insomma, il peggio del peggio della politica, una roba a livello del MINCULPOP di prima dell’8 settembre di 81 anni fa (che, tra l’altro, nel clima prebellico attuale nessuno ha oggi commemorato).

Intanto vista la tendenza positiva di crescita dei voli a Orio ci apprestiamo l’anno prossimo pure a sforare il record delle giornate di sforamento dei limiti di legge sull’ozono.

Record che, con mestizia, già deteniamo.

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TUTTA COLPA DELLE VACCHE!

(Ma non di quelle a quattro zampe, di quelle con solo due).

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Bergamo, 08.IX.2024

Francesco Samuele Macario – già assessore all’Edilizia Privata della Giunta Bruni

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