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NOTIZIE DA OLTRECORTINA – 23
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Stiamo assistendo ad un agitarsi scomposto delle cancellerie occidentali, da Washington a Bruselles, perché Vladimiro sta conducendo le trattative sulla guerra in Ucraina come ritiene sia meglio per la Russia e non come il MinCulPop mediatico nostrano dice che dovrebbe fare.
Un buon esempio di quelli che Denis Mack Smith, parlando della Buonanima, definiva gli “strateghi delle illusioni”, vale a dire coloro che manipolano a tal punto la realtà storica da finire con il credere alle proprie manipolazioni e alla propria propaganda, perdendo totalmente di vista la realtà oggettiva.
Tale è la situazione in questo nostro mondo.
Tuttavia non preoccupatevi, la Giorgia non è una stratega delle illusioni, anzi, essendo una bravissima opportunista sembra proprio che in politica estera si stia muovendo quasi altrettanto bene di Recep Tayyip (agli ignoranti più noto come Erdoğan) e si sta guardando bene di dare troppa retta al MinCulPop mediatico nostrano.
In politica interna, invece…
Lasciamo perdere, limitiamoci a dire che ha tutta l’aria di voler fare come la Ursula (Von Der Layen), il Volodymyr (Zelensky), il Vladimiro, il Donald, il Benjamin (Netanyahu) e, appunto, il Recep Tayyip: da dove è arrivata non la schioda più nessuno.
E già!…
Il “campo largo” della cosiddetta opposizione parlamentare italiana assomiglia sempre più alla “opposizione di Sua Maestà” (His Majesty’s Most Loyal Opposition) quando il sovrano è un Napoleone (o un aspirante tale): non ha nessuna possibilità, se non l’ottenere e lo spartirsi gli incarichi minori, il piccolo cabotaggio.
Tanti auguri di buon viaggio (e di buona minima spartizione) a chi ci è cascato, ricordando pure loro che ogni eventuale e poco probabile alternanza di governo non dovrà comunque mai modificare l’organizzazione generale della società, dello Stato, della Regione, della Provincia, del Comune, del Comunello, del Consiglio di Quartiere, del condominio, etc.
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Ma torniamo a parlare solo di politica estera e, per permettere a tutti di sentire anche l’altra campana, ci permettiamo di pubblicare alcuni stralci delle ultime dichiarazioni del Ministro degli Esteri della Federazione Russa, Sergej Lavrov, che la Ursula, la NATO e la BCE non vogliono che noi ascoltiamo, dobbiamo dare retta solo al MinCulPop mediatico nostrano e alla sua confusione.
Comunichiamo fin da subito che, se qualcuno ci accuserà di essere dei “putiniani” perché pubblichiamo quel che dice il Ministro degli Esteri di Vladimiro, manco gli risponderemo, ci limiteremo a compatirlo secondo il noto assioma di Edward Murphy, United States Army Air Corps: “mai mettersi a discutere con gli imbecilli, chi ascolta potrebbe non capire la differenza”.
Al Donald, invece, non gliene importa niente se leggete o meno le dichiarazioni del Lavrov: non offusca il suo ego.
Provare per credere, fatevi la VPN (poco più di quaranta euro l’anno, IVA inclusa) e non collegatevi con Singapore, ma con Miami Beach: da lì potete tranquillamente leggere tutto quello che dicono il Vladimiro, il Sergej, la Maria (Zacharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo e gran bella donna, anche se ormai stagionata), etc.
Però vi avvisiamo: anche se ascoltarli è importante e anche se parlano in un modo più coerente dei nostrani, non dicono sempre la “verità”, a volte anche loro sparano la propria propaganda.
Che robe…
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Dopo che vi sarete edulcorati con le loro dichiarazioni, vi edulcoreremo di nuovo noi, pubblicando una storia orribile e ormai quasi dimenticata: quella dei turisti assassini di Sarajevo.
Dei cosiddetti “turisti di guerra” ai tempi della guerra di Bosnia se ne era parlato parecchio e si trattava di cosiddetti “pacifisti” che arrivavano, dalla parte croato-musulmana, a qualche kilometro da dove si sparava davvero, srotolavano uno striscione con frasi “politicamente correttissime” contro la guerra, si facevano un mare di fotografie e di autoscatti, poi tornavano al paesello con le foto ed alcuni, dopo, si presentavano pure ad una qualche tornata elettorale…
Inutile dire che gli operatori umanitari ed i volontari pacifisti, quelli veri, li detestavano.
Quanto pubblichiamo oggi non è riferito a questi “turisti di guerra” del cavolo, ma ad un fenomeno di cui anche all’epoca si bisbigliava, ma che era troppo tremendo per accettarlo come vero.
Oggi, invece, che vediamo sui “social” (nemmeno quelli del “dark web”) filmati di soldati che si divertono ad ammazzare civili e che hanno una tale garanzia di impunità da arrivare a pubblicare sghignazzando questi filmati, siamo obbligati ad accettare le storie dei “turisti non di guerra, ma assassini” di Sarajevo, di cui alcuni sembrano proprio essere stati Italiani.
Costoro arrivavano dalla parte serba, da dove i cecchini sparavano sulla città, e si “divertivano” a fare i safari umani ammazzando i bersagli facili, vale a dire le donne e i bambini.
A sparare a combattenti esiste sempre il rischio che quelli sparino meglio e siano loro a fare fuori i vigliacchi, poi il “business” turistico ne risente…
In ogni modo è la solita vecchia storia: i massacratori dei martiri sono sempre convinti nelle loro menti banali di fare un qualcosa di superiore e di meritevole, basta pensare al dettagliatissimo rapporto, anche fotografico e firmato da tutti, dello sterminio del Ghetto di Varsavia nel ’42 prima di Stalingrado: a Norimberga ai Pubblici Ministeri non era sembrato vero che ne fosse stata trovata una copia originale…
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L’ultimo di quei criminali (la SS con mitra e occhiali da motociclista a destra che minaccia gli ultimi superstiti tra cui il bambino con le braccia alzate nella celeberrima fotografia) è stato giustiziato nella DDR nel 1975, oltre trenta anni dopo.
Le Corti Internazionali di Giustizia sono lente, lentissime, inesorabili e, per fortuna e per civiltà, fanno paura.
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Bergamo, 26.V.2025
Marco Brusa
Satira politica israeliana – Netanyahu al giornalista israeliano che ha osato scrivere che a Gaza è in corso un genocidio: “Lei sta insultando i nostri soldati”!
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https://www.rt.com/russia/618065-russia-committed-peace-lavrov/
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COLLOQUI DI PACE IN UCRAINA, MILITARIZZAZIONE DELL’UNIONE EUROPEA E DESTINO DEL REGIME DI KIEV: I PUNTI PRINCIPALI DEL DISCORSO DI LAVROV.
Mosca sta finalizzando la sua bozza di proposta di pace, ha detto il massimo diplomatico russo, accusando l’UE di cercare di interrompere il processo di pace.
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1 – Processo di pace in Ucraina
Lavrov ha sottolineato che la Russia rimane aperta a nuovi negoziati, a condizione che questi si concentrino sulle cause profonde del conflitto e riconoscano le attuali realtà sul terreno.
Ha detto che la Russia sta attualmente lavorando a un memorandum che delineerà i passi verso un potenziale accordo di pace e che sarà consegnato alla parte ucraina.
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2 – La condizione giuridica di Zelensky
La legittimità di Zelensky sarà di fondamentale importanza quando si tratterà di firmare un accordo di pace con l’Ucraina, ha sottolineato Lavrov.
Se un accordo futuro sarà firmato da qualcuno la cui “legittimità non convince più nessuno”, i successori potrebbero mettere in discussione gli accordi raggiunti.
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3 – Futuro del regime di Kiev
Lavrov ha descritto l’attuale governo ucraino come una “giunta” e ha condannato le sue politiche rivolte alla popolazione di lingua russa.
Lasciare milioni di persone in Ucraina sotto il dominio di un regime che ha vietato la loro lingua madre sarebbe “un grave crimine”.
Se la “giunta” di Zelensky si aspetta che “in qualche modo si raggiunga un accordo per porre fine alle ostilità, e che quanto resta dell’Ucraina potà vivere secondo le leggi che finora ha adottato, questa è un’illusione. Questo non può essere permesso in nessun caso”.
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4 – Relazioni Russia-USA
Lavrov ha accolto con favore gli sforzi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per mediare la pace nel conflitto in Ucraina.
Ha aggiunto che Trump è il primo leader occidentale che “ha detto pubblicamente che coinvolgere l’Ucraina nella NATO è stato un grave errore” e ha incolpato l’amministrazione del suo predecessore, Joe Biden, per l’escalation del conflitto.
La Russia è aperta alla cooperazione con gli Stati Uniti in materia di spazio, energia e tecnologia, a condizione che si basi sull’uguaglianza e sul vantaggio reciproco.
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5 – Crisi della sicurezza in Europa
Il continente europeo sta affrontando una “profonda crisi di sicurezza” che i leader dell’UE cercano di sfruttare per facilitare la sua militarizzazione.
Secondo Lavrov “le strutture di sicurezza euro-atlantiche non sono riuscite a fornire una vera sicurezza per il continente.
La Russia sostiene il concetto di un’architettura di sicurezza eurasiatica che coinvolgerebbe tutte le nazioni del continente eurasiatico invece di una struttura puramente occidentale.
La Russia non vuole “isolarsi dalla NATO”, ma cerca invece una struttura di sicurezza inseparabile per “tutte le nazioni dell’Eurasia, compresa la sua parte occidentale (la UE – NdR)”.
È la NATO e non la Russia che “nutre piani per sottomettere… tutto il continente eurasiatico fino all’estremo oriente”.
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6 – La “responsabilità” dell’UE per il continuo spargimento di sangue
I leader dell’UE stanno alimentando il conflitto in Ucraina e incoraggiando Zelensky e il suo regime a continuare le ostilità contro la Russia.
Gli appelli del presidente francese Emmanuel Macron, del primo ministro britannico Keir Starmer e del cancelliere tedesco Friedrich Merz alla Russia per accettare un cessate il fuoco incondizionato sono un inganno per i loro piani di continuare a pompare il regime di Kiev con le armi.
“Esiste certamente la responsabilità dell’Europa” nel prolungare il conflitto in Ucraina e i leader dell’UE “avranno difficoltà a liberarsi di questa responsabilità”.
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https://www.rt.com/russia/618063-lavrov-kiev-junta-crime/
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LASCIARE MILIONI DI PERSONE SOTTO LA GIUNTA DI KIEV SAREBBE UN CRIMINE
Il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, ha insistito sul fatto che i russofoni in Ucraina devono essere protetti.
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Lasciare milioni di persone in Ucraina sotto il dominio di una “giunta” che ha bandito la loro lingua madre sarebbe “un grave crimine”.
l’alto diplomatico russo ha sottolineato che le autorità di Kiev hanno vietato l’uso della lingua russa nonostante sia la lingua madre di gran parte della popolazione.
“Non possiamo lasciare le persone sotto il dominio del regime che c’è attualmente. Se la «giunta» di Zelensky si aspetta che in qualche modo si raggiunga un accordo per porre fine alle ostilità, e che quanto resta dell’Ucraina vivrà secondo le leggi attualmente in vigore, questa è una illusione”.
“Questo non può essere permesso in nessuna circostanza”.
Il ministro ha dichiarato che il modo migliore per risolvere la questione sarebbe quello di tenere le elezioni in Ucraina.
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https://t.me/myLordBebo/67666
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I CACCIATORI DI UOMINI DI SARAJEVO
Turisti hanno pagato somme notevoli per andare a Sarajevo e divertirsi ad ammazzare gente facendo i cecchini.
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È il febbraio 2007, a The Hague in Olanda di fronte al Tribunale delle Nazioni Unite si svolge un processo sui crimini di guerra commessi in Bosnia nei primi anni ’90 durante il brutale assedio di Sarajevo.
Uno dei testimoni si chiama John Jordan, un ex-marine degli USA che era stato a lungo a Sarajevo all’inizio degli anni ’90 e che oggi, il 22 febbraio, dà testimonianza al Tribunale degli orrori che ha visto là.
Descrive la città sotto assedio con uomini armati che girano per le strade e con circa dodicimila persone uccise a sangue freddo da cecchini, molti di loro donne e bambini.
Lo stesso John era stato colpito al collo.
Ma la parte più importante della testimonianza di John, oltre al racconto degli uomini armati, è che esisteva una altra categoria di cecchini che lui definisce come i “turisti cecchini”.
John testimonia alla corte che si trattava di ricchi stranieri che pagavano cifre notevoli per viaggiare fino a Sarajevo e, una volta lì, sparare come cecchini ammazzando la gente per divertimento.
Questa è stata la prima volta che i “si dice” circa l’esistenza di questi turisti assassini è diventata ufficialmente di dominio pubblico, ma non sarà l’ultima.
Negli anni successivi alcuni giornalisti hanno indagato ulteriormente la testimonianza di John e hanno scoperto avvenimenti che sono troppo orribili da credere.
Sono state trovate prove che Italiani, Americani, Canadesi e Russi hanno pagato cifre enormi per arrivare a Sarajevo e diventare cacciatori di trofei in un safari umano.
Questi eventi sono accaduti durante una guerra devastante le cui conseguenze esistono ancora oggi.
Si tratta dell’abisso in cui l’umanità può cadere nelle circostanze più tristi.
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True Crime Reports, il racconto dei crimini globali da Al Jazeera.
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Halla Mohieddeen è una giornalista britannica con ampia esperienza internazionale e una passione per gli affari globali.
Con Al Jazeera ha raccontato notizie dell’ultima ora e importanti eventi internazionali a milioni di telespettatori in tutto il mondo, dal suo Regno Unito natale alla Francia, alla Cina e al Medio Oriente.
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